Crisi immobiliare, aumentano le morosità nel condominio
Il triste scenario ormai noto della crisi che divora il reddito delle famiglie, la perdita
del lavoro o la cassa integrazione si ripercuotono pesantemente sul settore
immobiliare e soprattutto sul condominio dove sono aumentate le morosità
nel pagamento delle rate. Con l’entrata in vigore, lo scorso 18 giugno, della
nuova legge di riforma, l’amministratore di condominio è obbligato a rientrare
dei mancati incassi emettendo un decreto ingiuntivo nei confronti dei condomini
morosi, non appesantendo quindi di ulteriori spese gli altri condomini, come
avveniva in precedenza. Infatti se la crisi attanaglia le famiglie, quelle che sono in
difficoltà prima di sospendere il pagamento dell’affitto, che comporterebbe il rischio
di vedersi intimare uno sfratto per morosità, sospendono prima il pagamento
delle rate condominiali perché corrono meno rischi. Nel corso del 2013 i dati
confermano l’affermarsi di questo fenomeno in tutt’Italia con ampie percentuali,
come emerge da una accurata analisi effettuata da Confabitare – associazione
proprietari immobiliari, che ha preso in esame l’andamento di questo fenomeno
dal 1° gennaio al 31 dicembre 2013 in tutti i capoluoghi di Italia rispetto all’anno
precedente.
In testa alla classifica troviamo Bologna con un + 33,8 % poi Roma con +
33% , seguita da Napoli + 32,7% , Torino +31,8 %, Milano + 30 % , Catania
+ 29,6%, Firenze + 28%, Genova + 26,5%, Cagliari + 24,8 %, Palermo e Bari
registrano rispettivamente un +23 ,7 % e un +22,6%, mentre Padova registra
un + 21,3 % e in fondo alla graduatoria Venezia con un + 19%. Questi numeri
dimostrano purtroppo l’ampio diffondersi di questo fenomeno, anche se va detto,
che sempre più spesso, alcuni condomini approfittavano della situazione critica,
per fare i “furbetti” e non pagare le rate, in quanto sapevano che difficilmente
potevano essere presi provvedimenti nei loro confronti. Ma dopo il 18 giugno le
cose sono cambiate.
A. Zanni