Economia

Pesaro e Urbino il distretto più dinamico delle Marche

bordoniPESARO – Sorpresa. Dopo mesi di notizie devastanti sul piano economico, cominciano finalmente

ad arrivare i primi segnali positivi per il sistema delle imprese della provincia di Pesaro e Urbino.

Lo dicono i dati Istat-Coeweb elaborati dal Centro Studi Sistema della CNA Marche.

Nel corso del secondo trimestre 2013, infatti il commercio estero della provincia di Pesaro e

Urbino cresce sia rispetto al primo semestre (variazione congiunturale), sia rispetto allo stesso

trimestre dell’anno prima. E c’è di più. E’ l’unica provincia delle Marche in cui ciò accade. I dati

Istat-Coeweb mostrano ano che l’economia Pesarese ha agganciato la domanda estera e si avvale

del suo grado di internazionalizzazione crescente incrementando le esportazioni (+13.4% rispetto

al primo trimestre 2013 e addirittura +23,5% rispetto allo stesso II trimestre del 2012). Ma c’è un

incremento anche nelle importazioni (rispettivamente +17,5% e + 2,9%).

Posta a confronto con le altre province della regione, quella di Pesaro e Urbino mostra di avere

nei due primi trimestri 2013 un’evoluzione più favorevole di quella di Ascoli Piceno, Macerata e

Fermo e una dinamica di miglioramento simile a quella della provincia di Ancona.

“Si tratta di dati finalmente confortanti – dice il segretario provinciale della CNA, Moreno Bordoni

– che non solo ci fanno tirare un respiro di sollievo ma che possono in qualche modo segnare una

svolta e indicare che forse si stanno creando le condizioni per una inversione di tendenza. Certo, si

tratta di numeri ancora troppo modesti e limitati alle imprese più strutturate. Tuttavia l’incremento

delle esportazioni può rappresentare per tutto il mondo della manifattura e del terziario una

notevole iniezione di fiducia”.

Secondo i dati Istat Dalla crescono soprattutto – tra le voci di maggiore importanza – le esportazioni

del tessile e abbigliamento (+6,7%); della meccanica leggera (metalli di base e prodotti in

metallo, esclusi macchinari: +7,9%). Vero e proprio boom soprattutto all’export di armi e

munizioni (+24,8%), di apparecchi elettrici (+13%). Calano invece le esportazioni di macchinari e

apparecchi (-12,9%) e di mezzi di trasporto (-39,9%). I dati indicano anche un timido 4,5% in più

anche per il settore del mobile e arredamento ed un 3% per quello alimentare. Malissimo ancora

l’esportazione nella nautica (-98,4%) mentre vanno a gonfie vele le esportazioni di chimica- medicinali (+85%). Dati a volte contrastanti ma con parecchi segnali orientati ad un incremento

delle esportazioni

“E’ il segnale – commenta Moreno Bordoni – che stiamo percorrendo la via giusta, ovvero quella

che andiamo predicando già da qualche anno verso l’internazionalizzazione, la qualità, il design, la

ricerca di nuovi mercati. Ma è soprattutto attraverso la rete tra imprese che la provincia di Pesaro

può uscire dalle secche di questa crisi devastante e imporsi sui mercati internazionali. L’export

da solo non basta a compensare il blocco dei consumi interni ma rappresenta per molte imprese

non solo la sopravvivenza ma lo stimolo ad investire in qualità ad innovarsi. Come CNA siamo

fortissimamente impegnati anche sul fronte del credito e questi ultimi dati ci confortano sulla

bontà delle indicazioni che in questi ultimi anni abbiamo dato alle nostre imprese. Continueremo

ovviamente a sostenerle sul piano dell’internazionalizzazione e della ricerca di nuovi mercati”.