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Tutte le indecisioni del Renzi decisionista

matteorenziPur riconoscendogli grande buona volontà e molti buoni propositi, nella traduzione pratica il decisionismo renziano ha mostrato i limiti dell’approssimazione e della rapidità avulsa dalla concretezza. Così la tanto strombazzata riforma “cancellazione” delle Provincie è finita per essere la semplice cancellazione dei Consigli provinciali “mitigata” dall’aumento considerevole del numero dei consiglieri comunali e degli assessori nei comuni. La riforma dell’ACI e del PRA se tutto va bene è rinviata a settembre. La riforma della pubblica amministrazione ha dovuto sottostare ai pesanti rilievi e modifiche del Colle, così da venire di fatto snaturata e offrendo lo spazio per una considerevole vittoria delle lobby della giustizia, dei militari e dell’alta burocrazia in genere. La riduzione delle Prefetture e delle Camere di Commercio ha sollevato un ginepraio, anche se appare a tutti oramai superato il sistema camerale così frammentato e costoso, in particolare per le imprese, così come ha mostrato tutti i suoi limiti il sistema prefettizio e la proliferazione degli uffici del governo in sede locale. La riforma del lavoro non ha dato fino ad ora risultati tangibili e il progetto “Garanzia Giovani” è finito sotto le grinfie della burocrazia regionale e provinciale pertanto sarà opportuno farsene una ragione della totale inefficacia della convenzione. Per amor di Patria evitiamo di prendere in considerazione quanto sta acacdendo intorno alla riforma del sistema  elettorale e del Senato, ma Renzi farebbe bene ad interessarsi di quanto accade nelle Regioni a statuto speciale, in particolare in Sicilia, per capire e definire quali sono i tabù da ababttere in nome dell’equità e della correttezza della spesa, quella produttiva e non quella improduttiva che vede l’isola primeggiare per gli emolumenti al Sindaco di Palermo e ai consiglieri dell’Assemblea Regionale Siciliana. Renzi sa come colpire ad effetto, il caso della rimozione su due piedi del prefetto di Perugia ne è l’esempio lampante, si dimostra meno decisionista ed incisivo quando ad essere presi a pedate dovrebbero essere alcuni suoi colleghi. Approfondisca di più i problemi, faccia meno annunci, eviterà cocenti delusioni per se stesso e per il popolo che lo ha votato.