Cultura

Con “Vulnerabile Bellezza”, il film che parla del sisma, il regista recanatese Manuele Mandolesi riceve il premio cinematografico Globo d’oro 2020, come miglior documentario

Si è conclusa la 60esima edizione dei Globi d’Oro, premi conferiti con cadenza annuale dai giornalisti della stampa estera accreditati in
Italia. Trionfano i films Favolacce e Volevo Nascondermi. Paolo Sorrentino è stato premiato per The New Pope come miglior serie tv e al
marchigiano Manuele Mandolesi con “Vulnerabile Bellezza”, è andato il premio Globo d’Oro come miglior documentario del 2020. Per il
regista recanatese non è l’unico riconoscimento ricevuto. Già lo scorso anno, la pellicola “Vulnerabile Bellezza” aveva vinto come miglior
film italiano al Festival dei Popoli di Firenze. Il documentario racconta un’incredibile storia di sopravvivenza, di legame con le proprie
radici storiche, dove una famiglia combatte da sola con e contro quella terra che tanto le ha dato e tanto le ha tolto. La storia, ambientata
nei monti Sibillini, nella città di Ussita dopo il terremoto del 2016, ha ricevuto il riconoscimento della giuria di giornalisti italiani all’estero
con la seguente motivazione:“una piccola storia universale sulla caparbietà di donne e uomini che non accettano di rinunciare ai propri
sogni, anche quando la sorte è davvero avversa, un film tecnicamente ben riuscito, capace anche di lasciare allo spettatore uno stato di
sereno buon umore, una dote rara in film e documentari sociali e per questo molto apprezzabile”. Il regista marchigiano, dopo la
consegna del premio, ritirato nel cinema Piccolo Apollo di Roma, ha commentato: “Questo premio è molto importante per me, avevo
promesso attraverso questo film a me e alle persone dei luoghi colpiti dal terremoto di far continuare a parlare del sisma”. Il film è stato
prodotto da Respiro Produzioni. “Vulnerabile Bellezza”, colpisce la giuria di giornalisti per il suo sguardo discreto sulle ferite che la
bellezza della vita può nascondere.
Paola Pieroni