Home

Olio Extra Vergine? Forse, quasi……

0olioC’è voluto un giornalista americano free lance, Tom Mueller,  residente in Liguria per scoperchiare il pentolone maleodorante del traffico di olio cosiddetto extra vergine. Da tempo, in tanti sapevano e magari sguazzavano nel mare magnum dei profitti generati dalle bottiglie riempite per la maggior parte di olio rettificato, deodorato, comunque per 3/4 proveniente dall’estero. Una lunga e certosina indagine delle Fiamme Gialle e fors’anche dell’AGEA ha da tempo messo in luce la forte contraddizione tra i volumi di olio prodotti in Italia e le quote di esportazione per decine di migliaia di quintali più alte. Da dove proviene e di che qualità è l’olio che viene esportato?  Il NYT che ha pubblicato attraverso una serie di vignette quello che è stato definito un suicidio per il nostro Paese, un quadro desolante per un Paese produttore di una quantità di prodotti tipici, ma soprattutto di grande qualità, malamente tutelati, poco pubblicizzati per nulla sostenuti sui mercati più importanti. Da anni è a tutti noto il traffico di olio intorno alle raffinerie, dove un kg di raffinato viene venduto a 0,23 centesimi di euro, concorrendo con il riempimento delle bottiglie e gonfiare i profitti degli imbottigliatori, perché il disciplinare dell’olio extra vergine è lacunoso e privilegia quasi esclusivamente il requisito del tasso di acidità. Purtroppo l’olio rettificato o deodorato ha acidità zero e quindi il gioco è fatto.