Attualità a cura di Maurizio DoniniUltimissime Notizie

PIED: Disfunzione erettile da eccessivo consumo di porno

“Ho visto un drastico aumento delle disfunzioni tra i giovani, soprattutto negli ultimi due o tre anni, I miei
clienti-tipo ringiovaniscono a ritmo costante”
Dott.ssa Vanessa Marin
Il problema della PIED, acronimo inglese della Disfunzione Erettile data da Dipendenza dal Porno Online, è
addivenuta all’onore delle cronache negli ultimi anni con un aumento esponenziale dei giovani che non
riescono ad avere erezioni normali, nemmeno con la visione di porno online. Ai giovani consumatori di
porno online non serve nemmeno il Viagra, che comunque necessita di una minima erezione per fare il suo
‘duro’ lavoro, ed anche il livello di testosterone appare nella normalità. Si è cercato quindi di stabilire se
esistesse una correlazione dimostrabile tra il problema fisico ed una eventuale eccessiva fruizione di
contenuti porno online. Uno studio condotto nel 2014 presso l’Università di Cambridge dal titolo Neural
Correlates of Sexual Cue Reactivity in Individuals with and without Compulsive Sexual Behaviors, ha portato
alla luce che oltre il 50% dei soggetti sottoposti al test, ha evidenziato una diminuzione erettile a seguito di
eccessivo consumo di materiale porno online.
I frequentatori dei siti porno iniziano tra i 15/16 anni, arrivando anche al porno materiale nelle varie chat
dedicate, e continuano massicciamente per un periodo di 3-4 anni. Su 27 milioni di navigatori italianai, si
calcola che i frequentatori del porno online siano il 28,9% per un totale di 7,8 milioni di utenti del web. La
percentuale di visitatori di siti porno sale al 90% nella fascia adolescenziale con una media di 16 minuti a
sessione. Altri numeri sul fenomeno raccontano che ogni giorno vengono spedite 2 miliardi e mezzo di
email pornografiche, l’8% delle email totali. I siti pornografici online sono 4 milioni e 200 mila, il 12%
dell’internet; l’indotto della pornografia online negli Stati Uniti è di 13 miliardi e 300 milioni di dollari; sono 420 milioni le pagine pornografiche ed il numero delle ricerche di questo materiale supera i 2 miliardi.
Journal of Sexual Medicine ha pubblicato uno studio della Ecole de Psychologie della Université Laval in
Canada, secondo cui gli utilizzatori si suddividono in tre categorie: fini ricreativi, emotivamente stressati e
compulsivi; ma in nessuno di questi casi si tratta di persone ‘malate’. D’altronde PornHub ha registrato
oltre 4 miliardi di utenti nel 2016 che in totale hanno passato sulla piattaforma 191 milioni 625mila giorni.
E’ doveroso dire che ci sono anche studi contrari alla correlazione tra PIED e porno online, al momento
nulla è ancora scientificamente provato, quindi siamo in un florido campo di ipotesi contrastanti, anche se il
sentore che tale legame possa esistere rimane forte.
Ma nell’eventualità che siate assidui frequentatori del porno online e che nel contempo le vostre
prestazioni sessuali stiano rapidamente decadute, se non addirittura scomparse, la soluzione pare si possa
trovare in un anno sabbatico di totale astinenza. Anche sono nate comunità apposite di recupero come la
NoFap, dove appositi esperti, formatisi su Bibbia, Religione, Filosofia, potranno aiutarvi ad astenervi da
pratiche ‘manuali’ e fare un completo ripristino dei vostri percorsi neurali, riacquisendo le facoltà erettili
perdute.
MAURIZIO DONINI