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Fermo, viabilità e incroci pericolosi

IMG_4528Dopo un periodo di riflessione, forse anche di studio la Giunta municipale pare aver preso coscienza della necessità di affrontare alcuni nodi importanti della viabilità cittadina. Problema trascurato da anni ed aggravatosi via via nel tempo oggi serve un progetto complessivo di riordino, partendo magari dalle periferie dove si sono acutizzati alcuni fenomeni assai gravi. Prima di tutto vorremmo porre l’accento sugli ultimi interventi, assai cervellotici in termini progettuali, al fine di evitare per il futuro un identico modus operativo. Prendiamo ad esempio le opere realizzate sulla salita di san Michele, all’incrocio con via Vallescura, dove in luogo di una semplice e funzionale rotatoria si è realizzato un imbocco pericoloso in curva, si è chiusa la via di uscita verso sud, per poi accorgersi della pericolosità del tracciato e intervenire a posteriori con una definizione delle careggiate con segnalatori verticali e avvisatori luminosi. Forse non basteranno, causa la ristrettezza delle careggiate, la pendenza del tratto viario e la pericolosità in particolare durante il periodo invernale. Staremo a vedere! Per il futuro urgono interventi veloci, rapidi efficaci per mettere in sicurezza la variante del ferro, dove non si è trovato il tempo e il modo di mettere in sicurezza le spalle della strada con la piantumazione di ginestre, sono piante utilizzate per frenare lo scivolamento del terreno franoso ed hanno un costo contenuto. Le soluzioni che verranno adottate saranno di sicuro più costose ed arriveranno, magari a stagione invernale già iniziata, con il rischio di nuovi smottamenti. Gli incroci di Lido Tre Archi e San Tommaso attendono da tempo una soluzione, per l’incrocio di San Tommaso, da e verso la zona industriale sarebbe stato utile nell’immediato l’ampliamento  della corsia sud per agevolare il flusso di traffico diretto verso Lido di Fermo, una semplice operazione di riprofilazione della careggiata con meno di due metri di terreno da espropriare per una lunghezza di cinquanta metri. Più problematica la realizzazione di una rotatoria, vieppiù se la si vuole collegare a quella utile, ma non necessaria dell’imbocco di Lido tre Archi, dove una diversa modulazione della circolazione potrebbe avere la stessa efficacia.  Siamo altresì convinti che a livello progettuale in Comune non siano dotati di grande fantasia.  Stessa storia per  Marina Palmense dove insistono due altre situazioni di pericolo e dove sarebbe necessario almeno intervenire con una rotatoria e anche in questo caso, a sud, con una diversa rimodulazione del traffico. Identico discorso per il centro storico, con la necessaria sistemazione di Piazza Dante, il suo incrocio, parzialmente cieco, la viabilità da e per il megaparcheggio, interventi per i quali non esiste allo stato neppure una ipotesi  di lavoro, che comprenda tra l’altro una migliore utilizzazione e valorizzazione dell’edificio ex Consorzio. Tutto questo è nulla se paragonato a quanto è necessario  fare in un ottica di ridefinizione e miglioramento della viabilità a Campiglione a seguito della supposta realizzazione del nuovo Ospedale. Ci stanno pensando i nostri amministratori? Tutti, comunali, provinciali, già provinciali, anche se le provincie dovevano essere abolite. Chi vivrà vedrà, se Calcinaro &Co saranno in grado di dare risposte idonee alle attese dei cittadini.

ARES