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Amarezza lavoratori ex sadam , “occasioni perse”

000exsadamfermoFERMO – “Per tutti coloro che ci attaccano per non avere pensato a soluzioni alternative alla centrale a biomasse: sono in malafede”. Ad una settimana dal voto comunale e regionale, con in sospeso una decisione sulla centrale a biomasse che per i lavoratori ex Sadam significa posto di lavoro sicuro e per il territorio l’avvio di una catena virtuosa di opportunità la Rsu dell’ex stabilimento composta da Gabriele Monaldi, Eugenio Zallocco, Francesco Alberti, Fabiano Leoni, Angela Ferraro e Marco Andrelli torna sulla vicenda e fa le sue precisazioni. Il momento è delicato… speculazioni, scontri politici, chiamate in causa, parziali ricostruzioni della vicenda, sono tutti “incidenti di percorso” nei quali chi segue la vicenda ormai da anni sulla sua pelle non vuole più affrontare. Ecco allora la presa di posizione: “Abbiamo letto con molto interesse l’articolo pubblicato sulla stampa locale in data 6 Marzo 2015 dal movimento politico Federazione civica del Fermano (ex idv); all’indomani della sentenza del Consiglio di Stato. Invitiamo tutti a rileggere integralmente quel comunicato”.

“Come Rsu apprezziamo molto il fatto di vedere confermato pienamente quello che andiamo dicendo da tempo in merito alla vicenda Ospedale – Maccaferri, dove anche noi ci eravamo tanto spesi per trovare una soluzione alternativa alla centrale, spronando le istituzioni locali alla costituzione di un tavolo con tutti i soggetti interessati. Appelli ignorati completamente. Sconcerta anche il fatto che sono state ignorate le richieste protocollate nei rispettivi enti per un consiglio congiunto (Comune e Provincia). Richieste protocollate in Comune da Marchetti, allora assessore e da Marinangeli protocollate in provincia, anche lui assessore, in data 3 novembre 2011. Noi ribadiamo per l’ennesima volta: si è persa un’ occasione enorme , storica per tutto il nostro territorio”.

“Con una fava si potevano prendere due piccioni: 1) la rinuncia alla realizzazione della centrale da parte della società a fronte di un progetto nuovo con tempi certi; 2) la certezza di avere il nuovo ospedale baricentrico a Campiglione, attraverso il coinvolgimento di un soggetto privato come il gruppo Maccaferri, visto che allora i fondi pubblici regionali non erano assolutamente sufficienti, oggi non ci sono nemmeno più quelli che erano stati previsti. Comunque avremmo aperto un tavolo che poteva trovare e analizzare, soluzioni alternative insieme al gruppo maccaferri. Siamo disponibili a confrontarci con tutti, in maniera civile, senza pregiudizi, come sempre abbiamo fatto da dieci anni ad oggi. Come R.S.U. sono anni che chiediamo alla politica tavoli alternativi paralleli coinvolgendo il Gruppo Maccaferri, siamo stati sempre ignorati. Alle provocazioni non rispondiamo, diciamo solo, non stiamo facendo pubblicita’ a nessuno nella maniera piu’ assoluta, nessuno di noi r.s.u., a differenza di altri, si è mai candidato alle politiche comunali sfruttando la vicenda della centrale, nemmeno quando all’inizio avevamo tutti dalla nostra parte (anno 2006)”.
“Il nostro unico e sacrosanto scopo è difendere, e lo faremo fino alla fine, il diritto di riavere un lavoro come promesso da tempo da accordi sottoscritti da tutti come poi la legge 81/2006 ha sancito. La politica, chi sostiene di impegnarsi in politica, non dovrebbe contribuire a creare le condizioni affinchè importantissimi gruppi industriali italiani, che operano in tutto il mondo, che hanno operato per decenni in questo territorio possano continuare a farlo investendo? (Gruppo Maccaferri)”.

“Riguardo alla via tornata presso la provincia di Fermo e alla richiesta di ripubblicare il progetto dall’inizio dalla provincia stessa, quindi di iniziare di nuovo tutto l’iter, noi abbiamo espresso chiaramente la nostra valutazione. Siamo convinti, perche’ e’ stato appurato, che ci dovra’ essere un riesame in sede conclusiva sulla base degli elementi disponibili. Poi, come sempre abbiamo fatto, ci rimettiamo e ci rimetteremo sempre alle decisioni degli organi competenti dello Stato, sia in materia di sicurezza e tutela ambientale, sia in materia di interpretazione delle sentenze, accettando le loro decisioni qualsiasi essi siano”.

“Dopo il 31 Maggio ci penseranno i giudici del Consiglio di Stato a dire alla Provincia di Fermo da dove dovrà ripartire la Via ( valutazione impatto ambientale)”.