Economia

Pil in Italia a picco dell’ 11,2%, il peggiore dato in Europa e il 33% delle famiglie ha riserve per altri tre mesi

Secondo le stime raccolte da Bruxelles, il Pil del bel Paese in rapporto con le altre nazioni europee, registra il dato peggiore. Doccia gelata per il governo Conte. Il pil italiano
subirà una contrazione del 11,2%, a seguire la Spagna con 10,9% e la Francia con 10,6%. A questo si aggiunge l’allarme arrivato dall’Istat, dove il 30% delle imprese rischia
di chiudere battenti per sempre e non aprire più. Le più colpite saranno senza dubbio le piccole e medie aziende e a serio rischio anche 6 alberghi e ristoranti su 10. E l’impatto
del Covid grava anche sulle famiglie, dove solo un terzo (il 33%) avrebbero riserve economiche per altri tre mesi. L’impatto economico sembra dunque più grave di quanto
inizialmente con fiducia è stato previsto. La ripresa dovrebbe guadagnare terreno nella seconda metà dell’anno, ma a livello disomogeneo nell’rea dell’Eurozona. Le
prospettive di crescita rimangono soggette a rischi al ribasso. Una prolungata recessione del mercato porterebbe in Italia una ripresa del Pil del +6,1% solo l’anno prossimo.
Un ultima parola a proposito dei dati sull’inflazione. Secondo Bruxelles, i prezzi al consumo nella zona euro, dovrebbero salire di appena lo 0,3% nel 2020 e dell’1,1% nel

  1. Vi sono paesi nei quali l’inflazione sarà probabilmente negativa quest’anno: Spagna, Grecia, Irlanda e Cipro. In Italia, in compenso, i prezzi al consumo dovrebbero
    rimanere stabili. I dati giustificano la politica monetaria espansiva della Banca Centrale Europea. Ancora mazzate, dunque per l’economia italiana.
    Paola Pieroni