Diverso Parere

Intervista al dottor Moreno Marcucci di Senigallia: “Si possono ridurre le richieste di separazione lavorando sulla psicoterapia della coppia”

Tra moglie e marito non mettere il lockdown. Amore eterno finché quarantena non arriva. Sembra questo il leitmotiv dell’aumento di
crescita di separazioni e divorzi, come accaduto anche in Cina. O almeno il motivo nascosto, come punta di un iceberg. Anche in Italia
dunque la quarantena imposta dal Coronavirus ha portato tanto coppie a vivere una convivenza forzata o, al contrario a vivere relazioni a
distanza, mettendo in crisi molti rapporti. E così alla fase 3 si è arrivati scoppiati e con molte richieste di separazione e divorzio. Sulla scia
di questo trend, il Consiglio nazionale forense, ha dato l’ok, il mese scorso a separazioni consensuali via email, con vere e propri udienze
virtuali, per smaltire molte procedure legate a questo fenomeno in crescita. Non è possibile al momento parlare con precisione di dati
numerici, ma molti avvocati del territorio tra Pesaro e Fermo, stanno registrando un aumento doppio di richieste di separazione e di
divorzio dai propri clienti. La quarantena ha messo in evidenza problemi latenti, portando la coppia al capolinea. Al di là di situazioni
limite, una grande percentuale di casi, più che di un avvocato divorzista avrebbe bisogno di un bravo psicoterapeuta specializzato nelle
problematiche di coppia e famiglia, capace di mediare la comunicazione all’interno del nucleo familiare per far leva sugli aspetti irrisolti.
C’è sempre un perché, un significato, un legame come il professor Moreno Marcucci insegna, dietro la storia generazionale di ogni
famiglia, tra le relative famiglie di origine e le nuova coppia e famiglia. Una pratica che lo psichiatra e psicoterapeuta specializzato in
terapia sistemica relazionale e con un ricco bagaglio di esperienze nel campo di problematiche della coppia e della famiglia, Moreno
Marcucci, porta avanti da più di trent’anni nel suo Istituto Nostos di Senigallia, insieme a numerose attività formative, pubblicate
periodicamente sulla rivista Nostos, in collaborazione con il Museo dell‘informazione e della fotografia di Senigallia. “L‘unico modo per
intervenire sul dato crescente delle separazioni- osserva il dottor Marcucci- è di utilizzare la psicoterapia della coppia come strumento di
prevenzione oltre che di “cura” legata alle problematiche interne alla coppia. Sedersi assieme davanti ad uno psicoterapeuta insegna a
darsi un “metodo” per affrontare discussioni e problemi. Alcuni insegnamenti, possono tuttavia essere utili a tutte le coppie, anche se non
in crisi. Ci sono degli insegnamenti di coppia validi sempre come il riconoscere l’esistenza di due verità, l’imparare ad ascoltare, il creare
del tempo per il “noi”, smettendo di dare tutto per scontato, con la pretesa di avere sempre ragione, l’essere onesti con se stessi e con
l’alto, il chiedere un timeout qualora la situazione sta precipitando, coltivare il rapporto, senza la pretesa di voler essere uguali. Nella
psicoterapia di coppia si lavora sia con il singolo sia con entrambi i soggetti, per renderli consapevoli dei propri meccanismi di
funzionamento singolo e in relazionale alla coppia. Capita spesso che dalle proprie famiglie d’origine si siano acquisiti dei modi che non
risultino più funzionali alla relazione e comunicazione nel sistema coppia. Sono questi alcuni aspetti sui quali lavoriamo”. Prevenire
dunque, con la psicoterapia di coppia è meglio che poi dover decidere in extremis la separazione.
Paola Pieroni