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Infolampo: Pensioni – Insetti

Foto Daniele Leone/LaPresse
23-07-2014 Roma, Italiacronaca
Manifestazione di Ugl pensionati per chiedere la fine delle tassazioni capestro ed il ripristino del potere d’acquisto delle pensioni. Piazza Montecitorio

Pensioni. A che punto siamo?
Scala mobile dei pensionati scongelata, nuova quattordicesima a luglio, no tax area parificata: i primi
risultati sono arrivati. Ma i problemi restano: pensione di garanzia per i giovani, età pensionabile e
aspettativa di vita, riconoscimento del lavoro di cura per le donne. Ecco perché la vertenza rimane
aperta.
di Massimo Franchi
Riassumiamo: sabato 2 dicembre la Cgil è scesa in piazza a Roma, Torino, Bari, Cagliari e Palermo per
protestare contro l’esito del confronto con il governo sul tema delle pensioni considerato “insufficiente”.
Lo slogan scelto per la manifestazione “I conti non tornano!” spiega bene la posizione della Cgil che
chiede al governo di «cambiare il sistema previdenziale, sostenere sviluppo e occupazione, garantire
futuro ai giovani».
Le rivendicazioni puntano a «bloccare l’innalzamento illimitato dei requisiti per andare in pensione,
garantire un lavoro dignitoso e un futuro previdenziale ai
giovani, superare la disparità di genere e riconoscere il lavoro di
cura, garantire una maggiore libertà di scelta ai lavoratori su
quando andare in pensione». E ancora, «favorire l’accesso alla
previdenza integrativa e garantire un’effettiva rivalutazione
delle pensioni».
I risultati del 2016. Nella lunga trattativa con il governo, Cgil,
Cisl e Uil nel settembre 2016 avevano già portato a casa un
importante risultato per tutti i pensionati. Grazie a quell’intesa,
dal 2019 tornerà il cosiddetto sistema di Prodi per il calcolo
della rivalutazione annuale delle pensioni: saranno rivalutate al
100 per cento quelle sotto tre volte il minimo, al 90 per cento
quelle da quattro a cinque volte il trattamento minimo e al 75
per cento quelle superiori a cinque volte il minimo. Il tutto in
base agli scaglioni per cui il ricalcolo avviene solo per la parte
che eccede i vari scalini, mentre oggi si usa il sistema ereditato dalla riforma Fornero che rivaluta solo
parzialmente le pensioni. Tornare al sistema in vigore prima del decreto Salva Italia del 2011, consente
adeguamenti più pesanti. Un cambiamento chiesto e voluto con forza dallo Spi Cgil, insieme a Fnp Cisl e
Uilp Uil, che si aggiunge ai risultati conseguiti nel 2016 sulla quattordicesima e sulla no tax area.
L’esito negativo del 2017. Dieci giorni di tavoli, tanto è durata la trattativa tra governo e sindacati ripresa
nel 2017, come era previsto nel verbale d’intesa firmato l’anno prima che portò ai risultati visti prima. Ma
questa volta i passi avanti hanno riguardato solo una piccola estensione delle categorie di lavori “gravosi”
–alle undici già previste per l’Ape sociale (operai dell’industria estrattiva e dell’edilizia; gruisti;
conciatori; macchinisti; camionisti; infermieri con turni notturni; addetti all’assistenza di persone non
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Fuori il razzismo dalla
campagna elettorale

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Insetti commestibili, l’Ue dà il via alle vendite: cosa
cambia a tavola
Attuato un regolamento del 2015. Il sapore è simile a quello delle carni bianche, gli italiani restano
scettici, la Coldiretti chiede che i nuovi cibi siano sicuri. E introdurli nella dieta farebbe bene al fisico e
al Pianeta.
di Carlo Terzano
Dal primo gennaio trovare una mosca nella minestra appena servita al ristorante potrebbe non essere più
una svista del cuoco. L’Unione europea ha infatti aperto le porte alla vendita degli insetti commestibili. E
gli italiani, secondo diversi sondaggi, si dividono tra chi chi proprio non ne vuole sapere e chi è ansioso di
provarli. Anche se per farlo servirà attendere ancora un po’. «Al momento nessuna specie di insetto (o suo
derivato) è autorizzata a scopo alimentare», ha infatti precisato il ministero della Salute in una nota.
MENO MANZO È MEGLIO PER TUTTI. Forse i ragni impanati non sostituiranno la nostra fiorentina e
la carbonara sarà più gustosa con il guanciale che coi lombrichi, ma lepidotteri, imenotteri e coleotteri
sono destinati a imporsi non solo nella nostra catena alimentare, ma persino nelle nostre ricette. Anche
perché mangiare meno manzo e più insetti potrebbe salvare il pianeta.
1. Legge varata a Bruxelles nel 2015: ma gli insetti sono citati una sola volta in 22 pagine
A consentire di trovare sugli scaffali dei supermercati, accanto a prodotti che ben conosciamo, cavallette
essiccate e vermi in salamoia sarà il regolamento 2015/2283. Dunque una legge del 2015, promulgata
esattamente il 25 novembre di due anni fa a cui si è deciso di dare attuazione solo adesso.
I “NOVEL FOOD” IN COMMERCIO. Secondo il testo, che in realtà tratta gli insetti marginalmente,
richiamandoli un’unica volta in 22 pagine, dal primo gennaio 2018 potranno essere messi in commercio
nuovi tipi di alimenti (i “novel food”) provenienti da «colture di cellule o di tessuti ottenute da animali,
vegetali, microorganismi, funghi o alghe» e persino «nanomateriali ingegnerizzati».
LE NOSTRE TAVOLE SI EVOLVONO. Sembra fantascienza, in realtà la legge prepara semplicemente
le nostre tavole al mondo che cambia e alla scienza che si evolve, non ponendo inutili ostacoli laddove i
nuovi cibi siano conformi per qualità e sicurezza alle vigenti regole sanitarie.
2. Cosa cambia: non serve più il nulla osta dei singoli Stati
Il regolamento prevede che i cibi nuovi, siano essi coltivati in vitro e fatti germinare da un pugno di
cellule in un laboratorio nel cuore degli Stati Uniti oppure alghe del Sud-Est asiatico appartenenti alla
millenaria tradizione culinaria indocinese, dopo aver ricevuto l’ok dagli enti comunitari preposti (in
primis, dall’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare), possano essere commercializzati in tutta
l’Unione europea senza più bisogno di un apposito nulla osta dei singoli Stati.
BRUCHI E RAGNI DA ALLEVAMENTO. Per quanto riguarda bruchi, ragni e zampettante compagnia,
non potranno essere catturati nei prati e serviti in tavola (potrebbero infatti contenere tracce di insetticidi)
ma dovranno essere allevati.
3. Che sapore hanno quegli “animaletti”: ricordano le carni bianche
A guardarli, con tutte quelle zampe, quegli occhietti sporgenti, le antenne extraterrestri e il corpo diviso in
sezioni, gli insetti sono davvero brutti, quasi vomitevoli. Eppure, chi li ha provati in qualche viaggio
all’estero (in Francia, in Olanda e in Belgio gli insetti commestibili sono già realtà) giura che tutto
sommato non siano affatto male: salati ma senza gusti particolari, ricorderebbero vagamente le carni
bianche.
VANNO DI MODA IMPANATI E FRITTI. Il trucco, dunque, è saperli cucinare. Fuori dai nostri confini
vanno di moda impanati e fritti, croccanti come le ali di pollo, oppure intinti in particolari salse speziate.
Resta da capire se ci sarà commercio anche in Italia. Insomma, se gli italiani sono pronti ad addentarli o
se hanno già la pelle d’oca al solo pensiero.
4. Piaceranno? Sondaggi contrastanti: ma Coldiretti fa le barricate
Secondo Ixé, che ha realizzato il sondaggio per conto di Coldiretti, gli italiani non sono particolarmente
ansiosi di provarli: il 54% è contrario, solo il 16% ha già l’acquolina in bocca mentre il 24% risulta
indifferente. È interessante notare come la platea degli schifati si restringa con l’aumento della
scolarizzazione: è del 70% tra quelli che hanno bassi titoli di studio e si riduce al 40% tra i laureati.
Inoltre, i più giovani sembrano i meno spaventati: il 23% dei 18-24enni e il 22 dei 25-34enni si dichiara
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