Lavoro e disabilità nelle nuove norme 2024
Il decreto legislativo 3 maggio 2024, n. 62, approvato in attuazione della legge delega n. 227/2021, entrato
in vigore il 30 giugno 2024, rappresenta una svolta significativa nel panorama italiano per quanto riguarda
l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità. Il decreto introduce importanti novità che mirano a
definire in modo più preciso la condizione di disabilità, a promuovere l’accomodamento ragionevole e a
favorire la creazione di progetti di vita individuali personalizzati. Il nuovo normato si propone di rinnovare
metodi, strumenti e linguaggi della cura e dell’assistenza delle persone con disabilità. Il provvedimento
legislativo relativo alla «Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di
accomodamento ragionevole, della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del
progetto di vita individuale personalizzato e partecipato» è un interessante tentativo di cambio di
paradigma, se non, come ha già scritto qualcuno, una vera e propria «rivoluzione copernicana».
L’obiettivo è quello di collocare la persona con disabilità al «centro», superando alcuni degli storici limiti
del sistema italiano: dalla molteplicità di procedimenti di accertamento e valutazione della condizione di
disabilità, alla difficile interazione tra i diversi attori e servizi (sanitari, sociali, al lavoro, ecc.) fino all’assenza
di un quadro normativo unitario. Le novità introdotte dal decreto n. 62/2024 hanno un impatto
significativo sul mondo del lavoro, insistendo su una maggiore inclusione inserendo l’obbligo di
accomodamento ragionevole e la centralità del progetto di vita individuale favoriscono l’inserimento
lavorativo delle persone con disabilità e la loro piena partecipazione alla vita aziendale. La valutazione
multidimensionale e il progetto di vita individuale permettono di definire interventi mirati e personalizzati
in base alle specifiche esigenze di ogni persona. Il decreto promuove una cultura dell’inclusione nel mondo
del lavoro, sensibilizzando i datori di lavoro sull’importanza di creare ambienti di lavoro accessibili e
accoglienti per tutti.
Dalla disamina di ADAPT, si rileva che la definizione di persona con disabilità e le sue implicazioni nel
quadro normativo più generale, con particolare attenzione al tratto innovativo dato dalla valorizzazione del
carattere relazionale della disabilità, reso esplicito dal richiamo alla «interazione» con i fattori – ambientali,
culturali, sociali e comportamentali – presenti nell’ambiente circostante. La definizione di accomodamento
ragionevole e le sue implicazioni rispetto agli orientamenti giurisprudenziali esistenti, evidenziando la
centralità che ora assume la partecipazione della persona con disabilità nel delicato procedimento di
individuazione dell’accomodamento ragionevole. Alla persona viene così riconosciuto un ruolo attivo in
primis attraverso la facoltà di attivare il procedimento, anche formulando una specifica proposta,
rendendo l’accomodamento ragionevole l’esito di un processo condiviso.
Il rinnovamento dell’istituto del Progetto di vita, ossia un piano definito “individuale, personalizzato e
partecipato”, volto a individuare strumenti e risorse necessarie per facilitare l’inclusione sociale e
assicurare un supporto coordinato alle persone con disabilità, promuovendo la loro partecipazione in tutti i
contesti di vita. Nel concreto, il documento conterrà tutte le informazioni relative alla persona con
disabilità e diventerà il riferimento per i progetti educativi, i programmi riabilitativi, di inclusione scolastica,
di inserimento sociale e lavorativo.
La possibilità di integrare l’istituto del Progetto di Vita con i servizi per il lavoro e la formazione,
riconoscendo così il ruolo del lavoro come strumento di inclusione sociale e partecipazione. Il decreto
prevede che tra i componenti dell’unità di valutazione dimensionale incaricata ad elaborare il progetto di
vita vi possa essere anche «un rappresentante dei servizi per l’inserimento lavorativo delle persone con
disabilità», rendendo evidenti i profili di interazione tra il progetto di vita introdotto dal nuovo decreto e il
capitolo delle politiche attive del lavoro dedicato alle persone con disabilità.
Il decreto legislativo 3 maggio 2024 n. 62 rappresenta un passo avanti fondamentale per l'inclusione
lavorativa delle persone con disabilità in Italia. Attraverso una definizione più precisa della disabilità,
l’introduzione di strumenti di valutazione personalizzati e l’obbligo di accomodamento ragionevole, il
decreto mira a creare un mondo del lavoro più equo e inclusivo, dove ogni persona abbia la possibilità di
realizzare il proprio potenziale. Il decreto si inserisce in un quadro più ampio di riforme in materia di
disabilità, previste anche dal PNRR. La piena attuazione del decreto richiederà un impegno congiunto da
parte di istituzioni, datori di lavoro, organizzazioni sindacali e della società civile.
MAURIZIO DONINI