Attualità a cura di Maurizio Donini

Mercato del lavoro rallenta a dicembre 2023

A dicembre 2024 gli occupati in Italia hanno visto una leggera crescita (+14mila), raggiungendo
così quota 23,754 milioni, la cifra più alta di sempre. Tuttavia, i dati indicano un rallentamento
rispetto alla tendenza dei mesi precedenti. A crescere è unicamente l'occupazione maschile, con
+19mila in un mese e +283mila su base annua, la quale raggiunge così un nuovo record, mentre
cala quella femminile con -5mila unità in un mese (e +178mila su base annua). Diminuisce anche il
numero dei disoccupati (-50mila unità), ma aumentano, per il secondo mese consecutivo, gli
inattivi, con un +19mila unità. Il tasso di occupazione sale e segna un nuovo record, raggiungendo
il 61,9%, al contempo quello di disoccupazione scende al 7,2% e quello di inattività sale al 33,2%.
Diminuiscono gli occupati permanenti (-33mila unità), crescono gli occupati a termine (+21 mila).
Rispetto alle tendenze dei mesi scorsi, aumentano in modo significativo anche gli autonomi (+26
mila). Su base annua gli occupati a termine sono stabili (-5 mila) e la totalità dei nuovi occupati è
data da occupati permanenti (+418 mila) e dagli autonomi (+42 mila). Diminuisce invece il tasso di
occupazione (-0.2) per le fasce 35-49 anni e 50-64 anni, e aumenta l'inattività. Depurati dalla
componente demografica i dati mostrano una forte crescita degli under 35, che anche nei numeri
assoluti crescono molto nel mese (89mila unità). Questi dati inducono a preoccuparsi, soprattutto
se letti insieme ad altri. Infatti, dopo qualche mese di stop, è stato pubblicato il nuovo
monitoraggio del piano GOL e i risultati sono critici soprattutto per i target con più difficoltà.
Francesco Seghezzi, Presidente di ADAPT, commenta: “I dati del mercato del lavoro di dicembre
sembrano indicare un rallentamento del mercato del lavoro italiano, che continua a crescere ma
con autonomi e occupati a termine e allo stesso tempo mostra una crescita di inattivi e un calo
dell'occupazione femminile. Il dato sugli inattivi preoccupa perché può essere segnale di una
crescita della rassegnazione soprattutto in certe fette della popolazione, quelle con minori
competenze e che hanno perso nei mesi scorsi il supporto del Reddito di cittadinanza. È questo un
dato in discontinuità con gli scorsi mesi nei quali l’occupazione a tempo indeterminato era
cresciuta con costanza, allo stesso tempo torna a crescere l’occupazione a termine già per il
secondo mese consecutivo. Questi due elementi insieme possono far immaginare che le
conseguenze del rallentamento dell’economia si stiano riversando anche sul mercato del lavoro. Un
trend chiaramente positivo ma in rallentamento rispetto ai mesi scorsi dove il confronto annuale
vedeva gli occupati a termine diminuire. Per quanto riguarda l’occupazione giovanile i dati sono
positivi, con il tasso di occupazione 15-24 anni che cresce di 0.9 punti e quello 25-34 di 0.6 punti e
in entrambi diminuisce la disoccupazione. Guardando i dati nel complesso però la nuova
occupazione giovanile è probabilmente in buona parte a termine. Tra i percettori di Reddito di
cittadinanza (che già sono una grande minoranza tra tutti i partecipanti a GOL) i presi in carico solo
il 14% risulta occupato dopo 6 mesi e solo il 35% dei non occupati è coinvolto in una misura di
supporto. Complessivamente è occupato il 32% dei partecipanti al piano dopo 6 mesi e solo il 35%
dei non occupati è coinvolto in una misura di supporto del piano. Il rischio di sprecare tantissime
risorse del PNRR è reale.”.
MAURIZIO DONINI