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CORINALDO DEDICA I LUOGHI DELLA MUSICA AL MAESTRO MAURO PORFIRI

Toccante cerimonia domenica 17 alla presenza delle figlie Lucia ed Alessia 
 
Non una commemorazione ma una festa per chi ha dedicato la vita alla musica ed ai giovani. Domenica 17 marzo, nel giorno della ricorrenza del centenario dalla nascita, Corinaldo si è ritrovata per ricordare il Maestro Mauro Porfiri musicista e compositore. “Da domenica – afferma il sindaco Gianni Aloisi – la scuola  di musica, la banda e la sala prove portano il suo nome e non certo per mero dovere ma per il forte sentimento di affetto e stima che tutta la nostra comunità nutre nei confronti del Maestro”.
Nel corso dell’emozionante giornata, alla quale erano presenti anche le figlie Lucia ed Alessia, il professor Fabio Ciceroni, lanciando l’idea di un convegno per approfondirne il lavoro, ha ripercorso la carriera di Mauro Porfiri. Il musicista corinaldese ha iniziato il suo percorso al conservatorio Rossini di Pesaro diplomandosi nel 1953 in Composizione sotto la guida del M° Piero Giorgi, negli anni a venire si è dedicato alla docenza nelle scuole per oltre 40 anni mentre ha dato vita a formazioni strumentali e corali in tre province delle Marche (oltre Corinaldo, nei Comuni di Montecassiano, Orciano, Mondavio, Ostra, Ostra Vetere, Arcevia, Chiaravalle, soprattutto ed a lungo Jesi). Ma in particolare l’attenzione del professor Ciceroni si è rivolta ad una storica coincidenza formativa del M° Porfiri con almeno due suoi quasi coetanei che, diplomati nelle sue stesse discipline, avrebbero poi ottenuto una fama mondiale, entrambi grazie ai loro arrangiamenti di musiche per il cinema: Ennio Morricone e Riz Ortolani. Diplomato a Santa Cecilia il primo, allo stesso Rossini il secondo. Porfiri, da entrambi, era stato invogliato a tentare la stessa via ma, troppo legato alle Marche, ha continuato nella sua fervida molteplice ispirazione che lo ha portato ad una produzione straordinariamente estesa.
“La musica – conclude l’assessore alla Cultura Francesco Spallacci – da sempre è strumento di unione, di condivisione, e questo il maestro lo sapeva bene. Ha prodotto eccellenti brani che andranno studiati e approfonditi ma la sua più grande opera è stata indubbiamente quella di avvicinare tanti giovani alla musica. Grazie Maestro”.