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Aggiungi un legume a tavola: l’iniziativa di Slow Food nelle Marche

Slow Food Marche ha aderito ad “Aggiungi un legume a tavola”, la campagna di Slow Food Italia e della sua rete giovani Slow Food Youth Network Italy in occasione della Giornata mondiale dei legumi del 10 febbraio. Fino al 17 febbraio, i legumi saranno protagonisti nei menù di quattro ristoranti marchigiani.
Luca Zanchetti dell’Osteria Zanchetti di Fossombrone (PU) propone Tacconi realizzati con la farina del Presìdio di fave di Fratte Rosa e conditi con fonduta di patate, verza e pecorino di fossa [FOTO1]. Anche Tacconi per  Francesco Persici di El Mascaron di Fermignano (PU) che vengono proposti con pomodorini, aglio, favette e pecorino di Carmasciani [FOTO2]. L’oste Luigi Damiani di Sottoscala Gusteria a Montalto Marche (AP)  propone in collaborazione con la Comunità Slow Food di Favalanciata, ravioli ripieni di crema di fave e conditi con cicoria stufata e sapori di montagna [FOTO3]. Infine Marco Domenella di Hosteria La Marca di Camerano (AN) che propone Medaglione di lenticchie e spinaci con salsa di pomodori secchi [FOTO4].
Le Marche si confermano terra di legumi, la regione vanta ben tre Presìdi e una Comunità Slow Food: il Fagiolo di Laverino, la Fava di Fratte Rosa, la Cicerchia di Serra De’ Conti e Favalanciata. I loro legumi sono stati utilizzati anche in diversi ristoranti e Osterie d’Italia delle oltre 160 che hanno aderito all’iniziativa. Non è la solita zuppa ma il modo migliore per celebrare la giornata mondiale dei legumi, istituita dalle Nazioni Unite per valorizzare le leguminose e chi le coltiva. I legumi sono una fonte di nutrimento fondamentale per il suolo e per le persone. Perché se la produzione di cibo dipende dal suolo, un terreno sano è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare e per evitare le malattie legate alla carenza di micronutrienti. E poi non va dimenticato che c’è un legume per ogni terreno, anche quelli più difficili, come quello montano: i legumi sono un ottimo ingrediente anche per ripopolare le aree interne della nostra penisola.
Fave, lupini, fagioli, piselli, cicerchie… i semi di leguminosa custodiscono in sé e raccontano storie di territori e di comunità e sono simbolo di equilibrio e giustizia sociale e ambientale. Ogni ricetta che li ha per protagonisti è un modo buono, pulito e giusto per dare senso a scelte consapevoli: prenderci cura di noi, del suolo e della natura, riscoprire e dare valore a quella meravigliosa biodiversità che dobbiamo proteggere. Solo se consci di appartenere a un mondo interconnesso e che la nostra salute dipende da quella del Pianeta, possiamo cambiare davvero le cose a partire dalla tavola: un legume alla volta o tanti insieme, preziosi alleati per tutte e tutti noi” afferma Roberta Billitteri, vicepresidente di Slow Food Italia.
MM
Comunicazione Slow Food Marche