Economia

Presentata la quinta edizione dell’Inchiesta congiunturale Club degli Orafi Italia – Intesa Sanpaolo

Il Club degli Orafi Italia e Intesa Sanpaolo hanno realizzato la quinta edizione dell’inchiesta
congiunturale presso le più importanti aziende dell’industria orafa italiana, che completa e
integra i risultati quantitativi sul settore e offre una view aggiornata sul sentiment degli
operatori.
 Dall’indagine emerge il consolidamento dei risultati positivi per il 2023: sale al 44% (dal 39%
dell’edizione di giugno) la percentuale di rispondenti che dichiarano un fatturato in crescita.
Queste valutazioni trovano conferma anche dalle statistiche ufficiali: l’indice del fatturato
ISTAT nel periodo gennaio-ottobre mostra per l’oreficeria una crescita dell’8,5%, meglio del
sistema moda (+3,3%) e del totale manifatturiero (-0,1%).
 I mercati internazionali continuano a ricoprire un ruolo centrale per la crescita del settore: nei
primi nove mesi del 2023, pur in un contesto di domanda mondiale stabile (+0,3% in quantità),
le esportazioni italiane di gioielli in preziosi si sono attestate a 6,8 miliardi di euro in crescita
in valore del +12,3% e con una tenuta nelle quantità (+0,9%). In particolare, tra i diversi mercati
di riferimento, l’Italia ha saputo cogliere la maggior domanda del mercato cinese e turco.
 Nel 2022, l’Italia si è confermata il primo esportatore europeo del settore, con 8,2 miliardi di
euro, ed il quinto a livello mondiale, con una quota pari al 10,1%, in netto miglioramento rispetto
all’8,3% del 2019.
 Per il 2024 le attese degli operatori mostrano una maggior prudenza, soprattutto per le imprese
più piccole, mentre per le imprese medio-grandi permane un 50% di rispondenti che si aspetta
un fatturato in crescita. A conferma del peggioramento nelle attese sulla domanda, anche
l’indice di produzione ISTAT evidenzia un progressivo rallentamento nel corso del 2023 che
porta il dato dei primi 10 mesi a registrare un leggero calo (-1,4%), comunque più contenuto
rispetto al sistema moda (-6,6%).
 In uno scenario meno brillante, emerge una diversa percezione delle criticità da affrontare: si
incrementano i timori per la tenuta della domanda a fronte di un ridimensionamento delle
difficoltà a reperire manodopera. Le sfide competitive si giocano comunque soprattutto verso
operatori e produttori italiani che distinguono la propria offerta per qualità, artigianalità della
produzione e professionalità.
Vicenza, 19 Gennaio 2024 – È stata presentata oggi, in un incontro ospitato da VicenzaOro, la quinta edizione
dell’inchiesta congiunturale realizzata dal Club degli Orafi, in collaborazione con la Direzione Studi e Ricerche
di Intesa Sanpaolo. I risultati dell’inchiesta permettono di integrare e completare le statistiche ufficiali del
settore con una visione aggiornata e originale offerta dagli operatori.
L’inchiesta è stata realizzata tra novembre e dicembre 2023 e ha interessato circa 30 imprese attive nel
comparto produttivo e distributivo. Le statistiche e le rilevazioni confermano la buona tenuta del settore per
l’anno appena concluso: rispetto alla rilevazione effettuata a giugno, è aumentata la percentuale di rispondenti
che dichiarano un fatturato in crescita che è passata dal 39% al 44% dell’ultima edizione con una revisione al
rialzo che ha interessato tutte le classi dimensionali. Queste valutazioni trovano conferma anche dalle
statistiche ufficiali come rilevato dall’indice ISTAT che nel periodo gennaio-ottobre mostra una crescita
dell’8,5%, meglio del sistema moda (+3,3%) e del totale manifatturiero (-0,1%).

Il comparto conferma un’elevata competitività sui mercati internazionali, collocandosi nel 2022 come primo
esportatore europeo e raggiungendo il quinto posto a livello mondiale con una quota pari al 10,1%, in netto
miglioramento rispetto all’8,3% del 2019. Nei primi nove mesi del 2023, a fronte di una domanda mondiale
sostanzialmente stabile (+0,3%), le esportazioni italiane di gioielli in preziosi si sono attestate a 6,8 miliardi di
euro in crescita del +12,3% in valore e con una tenuta nelle quantità (+0,9%). Oltre al consolidamento nei
principali mercati come gli Stati Uniti (+6,3%) e Francia (+14,2%), si è assistito a un balzo importante delle
esportazioni verso la Svizzera (+43,6%), hub logistico delle maison del lusso, e alla buona capacità di cogliere
la crescente domanda turca (+59,5%) e cinese (+16,7%).
Per il 2024 si colgono i timori del rallentamento anche nelle attese degli operatori con una maggior prudenza,
soprattutto per le imprese più piccole, mentre per le imprese medio-grandi permane un 50% di rispondenti che
ha attese di fatturato in crescita. Anche l’indice di produzione dell’ISTAT evidenzia un progressivo
peggioramento nel corso del 2023, registrando nella media dei primi dieci mesi un leggero calo (-1,4%),
comunque più contenuto del dato del sistema moda (-6,6%). Nonostante queste preoccupazioni, il settore
mostra una buona consapevolezza della necessità di continuare a investire: nel 2023 in tutte le classi
dimensionali si rafforza la percentuale di chi dichiara investimenti in crescita (dal 33% di giugno al 44% attuale).
I fattori che spingono maggiormente le scelte di investimento riguardano l’introduzione e il potenziamento
dell’innovazione tecnologica per le imprese più grandi e un rafforzamento dell’identità e dell’immagine
aziendale per le imprese più piccole.
In termini di contesto competitivo del settore, quest’ultima rilevazione mostra una diversa percezione delle
criticità da affrontare da parte degli operatori: si incrementano i timori per la tenuta della domanda che diventa
la prima difficoltà con il 64% dei rispondenti, a fronte di un ridimensionamento delle difficoltà a reperire
manodopera che passano al quarto posto con una percentuale del 36%. Le sfide competitive si giocano
comunque soprattutto verso altri operatori e produttori italiani che distinguono la propria offerta per qualità,
artigianalità della produzione e professionalità e che sono visti dal campione come il vero concorrente.
Giorgio Villa, Presidente del Club degli Orafi Italia “I dati di questa quinta edizione dell’inchiesta congiunturale
confermano che il settore orafo, pur nelle incertezze nel panorama economico globale, dimostra una capacità
di risposta unica sul panorama produttivo italiano. In previsione del rallentamento dell’economia
internazionale, soprattutto nella prima parte dell’anno, sarà cruciale per le Aziende del comparto concentrarsi
sul potenziamento della propria competitività attraverso investimenti mirati. Questo approccio strategico
consentirà di cogliere la ripresa della domanda e di mantenere una presenza robusta sui mercati internazionali.
L’analisi qualitativa ci offre un quadro decisamente diverso rispetto a quello configurato in agosto, con nuove
sfide: aumenta infatti il numero di imprenditori che prevedono una contrazione del fatturato nel 2024 rispetto
al 2023, e la principale preoccupazione è ora il calo degli ordini. La riduzione prospettata riguarda soprattutto
il mercato interno, mentre è meno marcata per le esportazioni. Nonostante le incertezze, dai dati emerge
chiara l’intenzione di investire, con obiettivi principali quelli di rimanere competitivi in un mercato sempre più
dinamico e di potenziare la visibilità aziendale.”
Stefania Trenti, Responsabile Industry and Local Economies Research, Direzione Studi e Ricerche Intesa
Sanpaolo “Il settore orafo italiano continua a mostrare una buona dinamica anche nel 2023 con una crescita
del fatturato nel periodo gennaio-ottobre dell’8,5% e una sostanziale tenuta della produzione (-1,4%), meglio
di quanto osservato per il sistema moda e il manifatturiero nel suo complesso. Grazie all’elevata competitività
sui mercati internazionali, il settore ha realizzato nei primi nove mesi del 2023 esportazioni di gioielli in preziosi
per 6,8 miliardi di euro in crescita del +12,3% in valore e con una tenuta nelle quantità (+0,9%) e ha rafforzato
la propria leadership europea come primo paese esportatore. Lo scenario di riferimento risulta condizionato
dal rallentamento complessivo che si sta manifestando anche per questo settore che però ha mostrato negli
ultimi anni una buona capacità di risposta alle crisi, frutto anche del percorso di rafforzamento competitivo. Pur
in un contesto più incerto, sarà determinante sostenere la propensione a investire per rafforzare il livello di
innovazione ed efficienza dei processi; questi fattori dovranno convivere e massimizzare i punti di forza del
settore come l’artigianalità e la flessibilità delle produzioni.”