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La sanità non è un gioco e comunque la Regione deve “scoprire le carte”

Il Presidente Acquaroli gioca l’ultima carta per cercare di salvare in extremis la sanità marchigiana, che
sta vivendo un momento di straordinaria ed inedita difficoltà.
Il jolly, che ci auguriamo vincente ed a cui facciamo i nostri migliori auguri affinché raggiunga gli obiettivi
previsti dal suo incarico, è il Dr Aldo Salvi, che ormai tutti conosciamo vista l’ufficialità dell’incarico ricevuto
e l’interessamento in questi giorni dei mass media locali nei suoi confronti.
Un professionista della sanità che finalmente, potrà e saprà valutare tutte le criticità in cui versa
attualmente il Servizio Sanitario Regionale ed affrontare di conseguenza una realtà che fino ad oggi
l’Assessore Saltamartini ha inutilmente tentato di camuffare con esternazioni e proclami improbabili e
con promesse irrealizzabili, di chiaro sapore elettorale.
Il tutto in una situazione resa ancor più caotica a seguito delle difficoltà che sta incontrando il sistema
nell’attuare la riforma di riorganizzazione del servizo sanitario regionale, varata con la legge 19 del 2022.
Un caos acuito anche dai tentennamenti e dalle opacità della Giunta nel tentare di comunicare la
dotazione e i criteri adottati per distribuire le risorse del Fondo Sanitario Regionale 2024. Una questione
delicatissima, rispetto alla quale Cgil Cisl e Uil hanno formulato una richiesta di incontro urgente che ci
aspettiamo venga accolta.
Speriamo fortemente che questa “ultima carta” possa consentire l’indispensabile ripresa di relazioni
sindacali franche, trasparenti ed imperniate su obiettivi comuni. Relazioni che purtroppo fino ad oggi
non ci sono mai state, neanche quando, dopo la grande manifestazione regionale che abbiamo promosso
ad Ancona il 15 luglio scorso, ci erano state date rassicurazioni (risultate poi false) in tal senso.
Le questioni da affrontare sono molte: la messa a terra delle risorse del PNRR, la riforma dell’assistenza
territoriale, il ricorso alle cooperative per far fronte alla carenza di personale. Tuttavia, la “priorità delle
priorità”, come riconosciuto anche dall’Assessore, è la riduzione delle liste di attesa. Una piaga per
contrastare la quale nel post pandemia sono state stanziate risorse importanti, sia dal Governo che dalla
Regione. Sarebbe interessante conoscerne la rendicontazione, ossia come sono state spese e quali
risultati hanno ottenuto. Anche su questo tema purtroppo, riscontriamo un’assoluta mancanza di
trasparenza.
Con il “Piano regionale per il governo dei tempi di attesa” dell’aprile 2019 venne costituito il Tavolo di
monitoraggio al quale Cgil Cisl e Uil partecipavano insieme ad altre Associazioni e ai principali referenti
regionali ed aziendali in materia. Il lavoro condiviso al tavolo diede buoni frutti, contribuendo ad
evidenziare criticità e ad approfondire aspetti di particolare rilevanza, offrendo alle Aziende Sanitarie
numerosi spunti intesi al miglioramento complessivo del sistema.
Dall’insediamento della Giunta Acquaroli il tavolo non è stato più convocato. Nonostante ripetute
sollecitazioni la Regione ha deciso di porre fine a questa valida opportunità, preferendo invece operare (a
suo dire) monitorando i tempi di attesa quotidianamente, ma solo nelle segrete stanze.
Solo così l’Assessore può continuare a proclamare che “tutto va bene”. Una domanda sorge spontanea:
chissà se anche i cittadini marchigiani pensano che vada tutto bene.
Ancona, 16 gennaio 2024

Le Segreterie regionali Confederali e dei Pensionati
Cgil Cisl Uil Marche