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Replica Santa Caterina

Un’alzata di scudi che ci lascia molto perplessi, quella effettuata dall’amministrazione comunale per mezzo
del suo rappresentante eletto, Avv. Daniela Ghergo, che arriva addirittura a minacciare di adire le vie legali.
Nessuno ha mai sostenuto che esista una qualche legge che obblighi il Comune ad informare una struttura
come quella di Santa Caterina, semmai esiste quello che definiremmo un comportamento da “buon padre
di famiglia”, non dunque un obbligo giuridico, bensì un obbligo morale e una buona prassi organizzativa.
Ci viene detto che il Comune “non era” e “non doveva” essere a conoscenza dell’interruzione, salvo poi
dirci che la comunicazione dell’elenco delle vie interessate viene effettuata dall’URP per i cittadini ma che
non comporta la conoscenza delle strutture interessate.
Ci viene poi detto che la Casa di Riposo di Santa Caterina non è gestita direttamente dal Comune ma dalla
ASP. Ora vorremmo capire: non è l’URP l’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune? Non è la struttura di
Santa Caterina di proprietà del Comune e non è il CDA di nomina politica, con indicazione del Presidente
proprio di nomina dalla maggioranza?
Stando alle dichiarazioni del Sindaco, si evince invece, che l’URP sia una struttura totalmente avulsa dal
Comune e che, pur sapendo che l’interruzione di corrente riguardasse proprio la via dove si trovava la Casa
di Riposo, non abbia informato nessuno; che il Comune non c’entra assolutamente nulla con la Casa di
Riposo pur nominando il presidente della ASP e due terzi del CDA.
In definitiva, il Sindaco di fronte ad un’evidente mancanza di comunicazione, sia interna che esterna, invece
di cogliere, dalla segnalazione dell’opposizione, spunti utili a migliorare i servizi per i cittadini minaccia
querele a chi ha fatto semplicemente notare l’anomalia in questione.
Ne prendiamo atto ed auspichiamo in futuro un comportamento meno arrogante, più costruttivo e vicino
alle reali esigenze della popolazione Fabrianese.
Ci permettiamo inoltre di suggerire al Sindaco di non sprecare le risorse economiche dei contribuenti in
inutili azioni legali, di impiegarle piuttosto nell’acquisto di un generatore di corrente elettrica di emergenza
per la struttura di Santa Caterina anche se, come ci si è affrettati a precisare, non è previsto per legge.