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CGIL-CISL-UIL Marche “Dimensionamento scolastico: un disastro annunciato!”

Le scriventi organizzazioni sindacali sono a denunciare e stigmatizzare la delibera della Giunta Regionale sul
dimensionamento scolastico dal momento che dalla stessa è evidente che la Regione non ha tenuto conto
delle richieste poste ai tavoli di confronto dai sindacati. Il governo nazionale ha imposto con il
dimensionamento scolastico un taglio che per le Marche consiste nel 2024 in 15 istituzioni scolastiche in
meno e che entro due anni si tradurrà nell’accorpamento di ben 25 scuole. Preme sottolineare che per effetto
del decreto mille proroghe la regione avrebbe potuto deliberare per quest’anno 14 accorpamenti invece di
15, ma ciò non è avvenuto. Il dimensionamento era già noto sin dall’estate ma invece che affrontarlo in
maniera tempestiva e con un reale confronto con tutti i soggetti coinvolti (enti locali, istituzioni scolastiche,
ufficio scolastico regionale e parti sociali), la Regione ha trascinato la situazione, emanando peraltro linee
guida generiche e improntate a criteri meramente numerici. Dopo molta confusione e ritardi in un
accavallarsi di ipotesi e proposte che hanno generato disorientamento e non hanno contribuito a definire
una programmazione di respiro, si è arrivati a questa delibera che conferma quanto Cgil, Cisl e Uil Marche
sostengono da mesi. Questo dimensionamento scolastico così come realizzato è sbagliato, non porta ad
una riorganizzazione del sistema dell’istruzione (questo era l’obiettivo del PNRR), non produce
l’opportunità di una riduzione degli alunni per classe ma si traduce in un mero taglio a spese del personale
delle scuole nonché delle studentesse e degli studenti, senza una programmazione efficace dell’offerta
formativa.
Abbiamo ampiamente motivato nei vari incontri e ribadiamo che la costituzione di Istituti omnicomprensivi
è un errore di prospettiva in una regione che ha bisogno di alimentare le reti tra le comunità, soprattutto in
un’ottica di salvaguardia e di rilancio delle aree interne, facendo crescere un sistema culturale e socio-
economico aperto senza produrre ulteriormente chiusura e isolamento di territori già in sofferenza.
Accorpare i CPIA rappresenta un errore vista la peculiarità e il ruolo strategico dell’istruzione per gli adulti, in
una Regione in cui è fortemente necessario garantire il diritto all’istruzione e alla formazione continua.
La delibera che sancisce le scelte della Regione sugli accorpamenti e la riorganizzazione della rete scolastica
è arrivata a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni creando confusione non solo nel personale della scuola
ma anche nelle studentesse e negli studenti e nelle loro famiglie che si trovano ad affrontare scelte importanti
e che hanno bisogno di certezze, serenità e condivisione con il tessuto sociale ed economico del territorio.
Abbiamo sempre evidenziato il nesso che lega il sistema dell’istruzione e l’offerta formativa allo sviluppo del
territorio. La strutturazione della rete scolastica deve guardare al presente e al futuro delle Marche
favorendone, appunto, lo sviluppo equo e sostenibile, attraverso un innalzamento delle competenze, il
contrasto alla dispersione scolastica e il potenziamento dell’istruzione tecnico-professionale in un’ottica di
sistema.
Ecco perché ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà a questo dimensionamento scolastico e alla
modalità con cui è stato affrontato questo tema da parte della Regione. Ognuno si assuma le proprie
responsabilità.

Ancona, 15 gennaio 2024