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CGIL-CISL-UIL Marche – FLCCGIL – CISL Scuola – UIL Scuola Marche: “Dimensionamento scolastico: caos e rimpallo!”

Le scriventi Organizzazioni sindacali sono a denunciare il disastro compiuto dalla Regione in merito al
dimensionamento scolastico: dopo molta confusione e ritardi, in un accavallarsi di ipotesi e proposte che
hanno generato disorientamento e non hanno contribuito a definire una programmazione di respiro, al
tavolo del 21 dicembre è stata resa nota la bozza di delibera che prevede 11 accorpamenti di istituzioni
scolastiche, 8 in meno rispetto alle 19 stabilite dal Governo e condivise dalla stessa Regione.
Una situazione paradossale: la Regione Marche dal 5 luglio, quando si è svolta su richiesta delle stesse
OOSS, la prima riunione per affrontare il tema, non è stata in grado di raggiungere l’obiettivo prefissato dal
Governo e dalla Regione stessa. Con l’assessora Biondi che per la seconda volta è arrivata alla riunione con
notevole ritardo, demandandone alla Dirigente la conduzione. Si conferma purtroppo quanto le OO.SS.
avevano denunciato da mesi: questo dimensionamento scolastico, concepito solo come taglio e non
come occasione di riorganizzazione della rete scolastica e dell’offerta formativa, è sbagliato e non
migliora il sistema.
Tra l’altro l’incertezza, a meno di un mese dalle iscrizioni per il prossimo anno scolastico, può influire sulla
delicata fase della scelta dei percorsi di studio da parte di famiglie e studenti, vanificando il lavoro di
programmazione delle istituzioni scolastiche esistenti e aumentando uno stato di smarrimento che si
ripercuote sulle comunità.
In questo quadro anche gli Amministratori locali dei vari territori non hanno brillato per lucidità e
responsabilità.
Le ipotesi messe in campo seguono criteri numerici peraltro non sempre coerenti, non rispondono a un
progetto di ottimizzazione e sviluppo di sistema, a partire dalla salvaguardia e dalla valorizzazione delle
aree interne e dalla qualificazione dell’Istruzione tecnico professionale, come avevamo suggerito.
Proporre la formazione di Istituti omnicomprensivi è un errore di prospettiva in una regione che ha bisogno
di alimentare le reti tra le comunità, soprattutto in un’ottica di salvaguardia e di rilancio delle aree interne,
facendo crescere un sistema culturale e socioeconomico aperto senza chiudere in enclave dal breve
respiro, territori che già rischiano l’isolamento.
Accorpare i CPIA rappresenta un altro errore, vista la peculiarità e il ruolo strategico dell’istruzione per gli
adulti, in una Regione in cui è fortemente necessario garantire il diritto all’istruzione e alla formazione
continua.
Non aver raggiunto gli obiettivi fissati dal Governo e recepiti dalla Regione Marche comporterebbe un
probabile commissariamento per il taglio di ulteriori istituzioni scolastiche. Ciò avrà sicuramente come
effetto pratico la penalizzazione delle aree interne e delle zone del cratere del sisma, concorrendo così al
fallimento della politica del territorio in materia di istruzione.
La scuola è un sistema complesso, è comunità educante democratica in stretta relazione con le famiglie,
con le istituzioni, con il tessuto sociale ed economico del territorio e la sua strutturazione deve guardare al
presente e al futuro delle Marche favorendone lo sviluppo.
Ecco perché ribadiamo ancora una volta la nostra contrarietà a questo dimensionamento scolastico e la
necessità di una scelta da parte della Regione, il più possibile condivisa e strutturale, che veda la politica

esercitare il proprio ruolo con lungimiranza e capacità di visione, in raccordo con le Province e i Comuni,
sapendo proporre, ascoltare e guidare le trasformazioni. La scuola è troppo importante per ridurla a una
questione di numeri rimpallando responsabilità.
Ancona, 22 dicembre 2023