INTESA SANPAOLO E CENTRO EINAUDI PRESENTANO INDAGINE SUL RISPARMIO E SULLE SCELTE FINANZIARIE DEGLI ITALIANI 2023
Le famiglie italiane e la sfida dell’inflazione inattesa
Il 95 per cento delle famiglie dichiara di essere finanziariamente indipendente,
in aumento rispetto al 93 per cento dell’Indagine 2022, a conferma che
(malgrado le difficoltà dello scenario) l’autonomia reddituale resiste.
La quota delle famiglie che riescono a risparmiare si porta sui valori massimi
del pre-pandemia (54,7 per cento vs. 53,5 per cento nel 2022). Sale anche la
percentuale media di reddito risparmiata (12,6 per cento, dall’11,5 per cento
del 2022).
Tra le motivazioni del risparmio, risaltano la casa (30 per cento) e i figli (16 per
cento); solo il 5 per cento degli intervistati dichiara di aver accantonato risorse
per far fronte all’aumento dei prezzi. Per un terzo del campione, il risparmio è
genericamente precauzionale, cioè senza un’intenzione precisa.
Tra gli investimenti finanziari salgono le obbligazioni, che raggiungono il 28 per
cento dei portafogli di chi le detiene e assorbono in parte la flessione del
risparmio gestito. La Borsa resta un «terreno da dissodare»: vi ha operato negli
ultimi 12 mesi solo il 4,2 per cento del campione. Nell’ambito degli investimenti
alternativi, dominano l’oro (che interessa il 23 per cento degli intervistati) e i
fondi etici ESG (13 per cento).
Malgrado una crescente sensibilità ai rischi, l’86 per cento degli intervistati
dichiara di non aver sottoscritto un’assicurazione per coprire le spese mediche;
il 68 per cento non ha un’assicurazione vita.
Solo il 38 per cento del campione è in grado di dare una definizione corretta
dell’inflazione: oltre un quarto la confonde con il livello dei prezzi; qualcuno
con il deprezzamento della valuta; altri con lo scostamento dal target della
Banca Centrale Europea.
A conferma di questa difficoltà di orientamento, oltre un terzo circa degli
intervistati indica la detenzione di liquidità e obbligazioni a tasso fisso tra i
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comportamenti più idonei da tenere nel caso di inflazione. Il 30 per cento cita
invece il «mattone»; poco più del 10 per cento l’oro e i «beni rifugio».
A fronte del ritorno dell’inflazione, le famiglie italiane hanno avuto il buon senso
di non vendere tutto per panico e di continuare a risparmiare. Emerge tuttavia
chiara dall’Indagine l’esigenza di maggiore competenza e alfabetizzazione
finanziaria, sia per i giovani che per gli adulti, per poter affrontare con
consapevolezza il nuovo contesto.
Milano, 15 dicembre 2023 – Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi hanno presentato
l’Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani 2023. La ricerca analizza
l’impatto dell’inflazione subita e attesa sui comportamenti dei risparmiatori e i suoi
effetti su redditi, consumi, liquidità, obiettivi, scelte concrete di investimento e di
indebitamento. Verifica, inoltre, l’adeguatezza dei comportamenti degli investitori dal
punto di vista della protezione del reddito e del patrimonio, mettendo in rilievo
l’importanza dell’educazione finanziaria. Alla presentazione hanno preso parte
Gregorio De Felice (Chief Economist della Banca), Beppe Facchetti e Giuseppe Russo
(rispettivamente, Presidente e Direttore del Centro Einaudi) e Umberto Filotto (Docente
di Economia presso l’Università di Tor Vergata; Presidente e Coordinatore del
Comitato Scientifico della FEduF).