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Presentata un’opera inedita in occasione del 520° anniversario dalla nascita del Parmigianino

Bologna –Presso l’importante Basilica Maggiore dei Servi di Maria alla presenza delle istituzioni e
autorità si è svolto l’attesissimo evento “Respice Finem” dedicato a celebrare il grandissimo artista
parmense Girolamo Francesco Maria Mazzola meglio conosciuto come il Parmigianino in occasione
del 520° anniversario dalla sua nascita. Durante la conferenza è stato presentato in prima mondiale
un disegno dalle dimensioni di 18.9 cm per 17.7 cm rappresentante una Santa Famiglia. Grazie agli
studi e le ricerche effettuate sull’opera, i ricercatori ipotizzano che possa trattarsi di un bozzetto
vicino allo stile del Parmigianino e di epoca manierista. Questo viaggio alla scoperta dell’arte nel
mondo del Parmigianino è stato condotto con importanti esperti, sono intervenuti alla conferenza
Madre Maria Cecilia Visentin, docente di storia dell’arte specializzata nell’iconografia pittorica
religiosa; la storica dell’arte Lucica Bianchi che ha messo in luce il legame dell’artista con l’alchimia;
Annalisa Di Maria tra i massimi esperti internazionali di Leonardo da Vinci e del rinascimento
italiano, specializzata nella corrente neoplatonica. Nella parte scientifica sono intervenuti il Perito
Calligrafo Forense Stefano Fortunati, specializzato in manoscritti rinascimentali ed esperto di carte
antiche e Andrea da Montefeltro ricercatore scientifico e scultore internazionale premio mondiale
della pace nell’arte. Durante la mattinata è stato inoltre consegnato l’importante premio
internazionale “Leonardo The Immortal Light”per la sezione Istruzione e Ricerca Culturale
promosso dall’International Committee Leonardo da Vinci, all’Università di Bologna – Alma Mater
Studiorum, attestandosi al vertice dell’eccellenza con un connubio esemplare di tradizione e
innovazione. La seconda premiazione è stata conferita nei confronti dell’ordine secolare Dei Servi
Di Maria nati nel 1233 che nel tempo sono stati tra i più importanti committenti dei grandi artisti
italiani, tra cui proprio il Parmigianino. Il disegno era piegato insieme a un bozzetto di Raffaello
Sanzio, oggi custodito alla National Gallery di New York, catalogati entrambi nella collezione di
E.Calando in Francia e venduti a un’asta. Il disegno riporta una evidente ispirazione all’arte del
grande Raffaello, fu catalogato come “scuola di Raffaello Sanzio”e realizzato probabilmente
dall’artista proprio a Roma. Si sa infatti, come il giovane Parmigianino, venisse considerato già a suo
tempo, la reincarnazione di Raffaello Sanzio, fu talmente ispirato a lui dal tentare addirittura di
assomigliargli, morendo destino della sorte, anche lui a 37 anni. “Il disegno fu eseguito con tecnica
mista su carta di lino vergata e presenta molti aspetti simbolici tipici della pittura del Parmigianino,
e nonché molti ripensamenti. Le mani disegnate in quest’opera, sono un dettaglio determinante
nell’accostamento all’autore”afferma la Di Maria. Elegante e ricercato, il Parmigianino fece da
caposcuola nel manierismo emiliano, punto di riferimento assoluto per il manierismo europeo. La
simbologia dell’opera presentata è molto forte. Artista raffinato, conobbe fin da subito una
notevole fortuna critica, anche in virtù della sua vita tormentata, come si ritrova nel racconto
di Giorgio Vasari secondo cui l’artista preso dai suoi esperimenti alchemici, avrebbe abbandonato
l’arte, assorbito dall’alchimia al punto tale da autodistruggersi in un modernissimo esempio di
introspezione psicologica, e da quel momento la sua memoria si perse nelle storia. Non si poteva
celebrare l’anniversario del Parmigianino in un modo migliore, con la presentazione di un’opera che
viene così mostrata al grande pubblico, durante il convegno infatti, è stato possibile poter ammirare
dal vivo il disegno.