25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza contro le donne
In uno scenario internazionale dove le donne vedono minate vita e autodeterminazione dalle
guerre e da regimi teocratici e dittatoriali, occorrono parole forti di concretezza per confermare la
necessità di un impegno comune per la difesa della pace, della libertà, dei diritti, della parità,
combattendo ogni rischio di arretramento verso una cultura patriarcale fondata sul possesso, sul
controllo e sulla sopraffazione.
Un appuntamento importante quello del 25 novembre, alla luce dei dati nazionali sulla violenza di
genere: nel 2023 sono state 105 le donne vittime di femminicidio, di cui 4 nella nostra Regione,
mentre 23 sono le donne uccise nelle Marche dal 2017 ad oggi. Ma il femminicidio è la
manifestazione estrema di una lunga scia di violenza se pensiamo che solo nel 2022, 705 donne si
sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche.
Quindi una Giornata Internazionale contro la violenza che non sia una celebrazione ritualistica ma
la presa di coscienza e la mobilitazione di tutte e tutti contro un fenomeno sempre più pervasivo
che non conosce limiti di età, di estrazione sociale, di origine geografica, come purtroppo ci
dimostrano i recenti femminicidi, per cui diventa urgente un’assunzione collettiva di responsabilità
per passare dall’indignazione all’azione.
Più di metà delle donne ammazzate quest’anno (56) sono state massacrate da mariti, fidanzati,
compagni ed ex per le “solite” ragioni, inaccettabili: gelosia, possesso, incapacità di accettare la
separazione o le libere scelte delle partner, vendette, dimostrazione di potere, ritorsione. Ad esse
vanno aggiunte le tante vittime di violenza sessuale e delle altre forme di violenza: dallo stalking,
alle molestie verbali a quelle fisiche, fino alla denigrazione continua e il ricatto affettivo ed
economico che genera dipendenze ed esclusioni. Preoccupa il dato che si è abbassata di molto
l’età delle giovani donne vittime di violenza, un fenomeno quindi che investe sempre più
adolescenti e ragazze.
Secondo Eleonora Fontana, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie regionali di
CGIL, CISL, UIL, “Le azioni e i provvedimenti normativi adottati fino ad oggi, non hanno
determinato quel contrasto alla violenza contro le donne e i numeri, nella loro drammaticità, ci
dicono che bisogna fare di più. Le emergenze, sanitaria prima, economica poi, hanno aggravato le
diseguaglianze e le discriminazioni di genere, generando isolamento sociale, una delle principali
cause delle situazioni di violenza.
CGIL Marche – 60131 Ancona – Via 1° maggio, 142/a
CISL Marche – 60127 Ancona – Via dell’Industria, 17 /a
UIL Marche – 60100 Ancona – Via XXV Aprile, 37/a
e-mail: segreteria@marche.cgil.it
e-mail: usr_marche@cisl.it
e-mail: urmarche@uil.it
– Tel. 071/285741
– Tel. 071/5051
– Tel. 071/227531
Occorre lavorare in rete e su più direzioni: sul piano culturale ed educativo per combattere gli
stereotipi di genere, sul piano della repressione e della sicurezza per proteggere in modo più
efficace le vittime, sul piano sociale ed economico per rendere le donne autonome dal punto di
vista lavorativo sostenendo e valorizzando i percorsi di emancipazione. Per questo chiediamo
alla Regione Marche di stanziare risorse aggiuntive per il reddito di libertà, un aiuto
concreto alle donne vittime di violenza, che però ha visto diminuire le risorse destinate a
livello nazionale così da non coprire le tante richieste.”
Se da un lato bisogna lavorare sull’inclusione lavorativa come fattore necessario di autonomia,
dall’altro occorre riflettere sulle reali condizioni di lavoro di tante donne che, nella nostra regione
come nel resto del Paese, si misurano con disoccupazione, precarietà, riduzione dei diritti e con
condizioni economiche difficili che le rendono più indifese di fronte a ricatti, soprusi e molestie
anche nei luoghi di lavoro.
Il contesto del lavoro nelle Marche vede da anni le donne fortemente penalizzate, in termini di
occupazione, di qualità del lavoro, di valorizzazione delle competenze. Molte donne hanno perso il
lavoro (nelle Marche 6000 posti per le donne lavoratrici nel 2022) o si misurano con lavori poveri e
la mancanza di sicurezza economica e di una rete di relazioni le espone ancora di più al rischio
della violenza.
“Per questo – aggiungono Fontana, Ilari e Mazzucchelli – è necessario riconoscere il ruolo delle
donne nella società così come nel lavoro, superando ogni forma di discriminazione e
diseguaglianza, ma è altrettanto importante che il lavoro sia dignitoso e di qualità e possa avere
adeguate tutele per tutte e tutti”.
“In questi giorni sono tante le iniziative nei vari territori per affermare la necessità di porre fine alla
violenza e alle molestie di genere e il Sindacato ribadisce il proprio impegno affinché l’ambiente di
lavoro sia un luogo sicuro e rispettoso della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Rivendichiamo
con forza il diritto delle donne alla libertà e al rispetto, nella vita privata, nella società e nel lavoro, e
il diritto a una vita senza violenza”.
Ancona, 23 novembre 2023
Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche
In uno scenario internazionale dove le donne vedono minate vita e autodeterminazione dalle
guerre e da regimi teocratici e dittatoriali, occorrono parole forti di concretezza per confermare la
necessità di un impegno comune per la difesa della pace, della libertà, dei diritti, della parità,
combattendo ogni rischio di arretramento verso una cultura patriarcale fondata sul possesso, sul
controllo e sulla sopraffazione.
Un appuntamento importante quello del 25 novembre, alla luce dei dati nazionali sulla violenza di
genere: nel 2023 sono state 105 le donne vittime di femminicidio, di cui 4 nella nostra Regione,
mentre 23 sono le donne uccise nelle Marche dal 2017 ad oggi. Ma il femminicidio è la
manifestazione estrema di una lunga scia di violenza se pensiamo che solo nel 2022, 705 donne si
sono rivolte ai Centri antiviolenza delle Marche.
Quindi una Giornata Internazionale contro la violenza che non sia una celebrazione ritualistica ma
la presa di coscienza e la mobilitazione di tutte e tutti contro un fenomeno sempre più pervasivo
che non conosce limiti di età, di estrazione sociale, di origine geografica, come purtroppo ci
dimostrano i recenti femminicidi, per cui diventa urgente un’assunzione collettiva di responsabilità
per passare dall’indignazione all’azione.
Più di metà delle donne ammazzate quest’anno (56) sono state massacrate da mariti, fidanzati,
compagni ed ex per le “solite” ragioni, inaccettabili: gelosia, possesso, incapacità di accettare la
separazione o le libere scelte delle partner, vendette, dimostrazione di potere, ritorsione. Ad esse
vanno aggiunte le tante vittime di violenza sessuale e delle altre forme di violenza: dallo stalking,
alle molestie verbali a quelle fisiche, fino alla denigrazione continua e il ricatto affettivo ed
economico che genera dipendenze ed esclusioni. Preoccupa il dato che si è abbassata di molto
l’età delle giovani donne vittime di violenza, un fenomeno quindi che investe sempre più
adolescenti e ragazze.
Secondo Eleonora Fontana, Cristiana Ilari e Claudia Mazzucchelli, Segretarie regionali di
CGIL, CISL, UIL, “Le azioni e i provvedimenti normativi adottati fino ad oggi, non hanno
determinato quel contrasto alla violenza contro le donne e i numeri, nella loro drammaticità, ci
dicono che bisogna fare di più. Le emergenze, sanitaria prima, economica poi, hanno aggravato le
diseguaglianze e le discriminazioni di genere, generando isolamento sociale, una delle principali
cause delle situazioni di violenza.
CGIL Marche – 60131 Ancona – Via 1° maggio, 142/a
CISL Marche – 60127 Ancona – Via dell’Industria, 17 /a
UIL Marche – 60100 Ancona – Via XXV Aprile, 37/a
e-mail: segreteria@marche.cgil.it
e-mail: usr_marche@cisl.it
e-mail: urmarche@uil.it
– Tel. 071/285741
– Tel. 071/5051
– Tel. 071/227531
Occorre lavorare in rete e su più direzioni: sul piano culturale ed educativo per combattere gli
stereotipi di genere, sul piano della repressione e della sicurezza per proteggere in modo più
efficace le vittime, sul piano sociale ed economico per rendere le donne autonome dal punto di
vista lavorativo sostenendo e valorizzando i percorsi di emancipazione. Per questo chiediamo
alla Regione Marche di stanziare risorse aggiuntive per il reddito di libertà, un aiuto
concreto alle donne vittime di violenza, che però ha visto diminuire le risorse destinate a
livello nazionale così da non coprire le tante richieste.”
Se da un lato bisogna lavorare sull’inclusione lavorativa come fattore necessario di autonomia,
dall’altro occorre riflettere sulle reali condizioni di lavoro di tante donne che, nella nostra regione
come nel resto del Paese, si misurano con disoccupazione, precarietà, riduzione dei diritti e con
condizioni economiche difficili che le rendono più indifese di fronte a ricatti, soprusi e molestie
anche nei luoghi di lavoro.
Il contesto del lavoro nelle Marche vede da anni le donne fortemente penalizzate, in termini di
occupazione, di qualità del lavoro, di valorizzazione delle competenze. Molte donne hanno perso il
lavoro (nelle Marche 6000 posti per le donne lavoratrici nel 2022) o si misurano con lavori poveri e
la mancanza di sicurezza economica e di una rete di relazioni le espone ancora di più al rischio
della violenza.
“Per questo – aggiungono Fontana, Ilari e Mazzucchelli – è necessario riconoscere il ruolo delle
donne nella società così come nel lavoro, superando ogni forma di discriminazione e
diseguaglianza, ma è altrettanto importante che il lavoro sia dignitoso e di qualità e possa avere
adeguate tutele per tutte e tutti”.
“In questi giorni sono tante le iniziative nei vari territori per affermare la necessità di porre fine alla
violenza e alle molestie di genere e il Sindacato ribadisce il proprio impegno affinché l’ambiente di
lavoro sia un luogo sicuro e rispettoso della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Rivendichiamo
con forza il diritto delle donne alla libertà e al rispetto, nella vita privata, nella società e nel lavoro, e
il diritto a una vita senza violenza”.
Ancona, 23 novembre 2023
Le Segreterie regionali di CGIL CISL UIL Marche