slider

AREA EX CONCERIA

Molte parole sono state spese, in una direzione o nell’altra, relativamente all’operazione che il Comune di
Fermo sta realizzando presso l’area “ex-conceria” grazie ai finanziamenti PINQUA (Programma Innovativo
Nazionale per la Qualità dell’Abitare), per 15 milioni di euro di fondi pubblici.
L’area è di proprietà privata, è stata acquistata nel 2007, e lo scopo dichiarato dalla società (nel sito internet
fermo all’anno 2008), è quello di “portare a termine interventi di riqualificazione urbana, di
smantellamento e ricostruzione di vecchi stabilimenti industriali”. Nel medesimo sito tra i “lavori in fase di
progettazione” figura proprio lo stabilimento Sacomar; verrebbe immediatamente da chiedersi come mai,
dal 2007, il privato non ha investito nell’area e cosa sia cambiato nel frattempo oltre la presenza di
cospicuo finanziamento pubblico.
Andando nello specifico le opere compensative sarebbero costituite dalla viabilità di accesso ed interna
all’area, opere comunque necessarie al privato per la realizzazione della lottizzazione e che non
costituiscono valore aggiunto per la comunità, se non anche per essere a servizio delle aree, cedute dalla
società al Comune, su cui insisteranno gli immobili di utilità pubblica. È infatti previsto che il Comune
realizzi n. 32 unità abitative di housing sociale, una foresteria, un “open space” da destinare a teatro e
manifestazioni aggregative, un “centro riabilitativo sociale e incubatore impresa sociale per le caring e le
health” (RSA o cos’altro?) e la creazione di spazi verdi ed “orti sociali”.
Ci si chiede come tale intervento impatterà sull’obiettivo più volte dichiarato dall’Amministrazione, di dare
nuova linfa al centro storico.
L’operazione contribuisce, a nostro avviso, a svuotare ulteriormente il centro storico sotto ogni possibile
punto di vista: dal punto di vista culturale si creano nuovi spazi anziché valorizzare gli esistenti, dal punto
di vista sociale si preferisce creare delle “isole” esterne al centro, per ora mal collegate e prive di servizi,
anziché incentivare il recupero anche con fini sociali dell’edificato storico, dal punto di vista abitativo si
aumenta l’offerta fuori dal centro storico (si parla di oltre 600 potenziali abitanti) contribuendo al
decadimento dello stesso anche nel versante commerciale, dal punto di vista ambientale si preferisce
spendere somme per creare uno spazio verde in una zona probabilmente compromessa anche dal punto
di vista dell’inquinamento ed a vantaggio del privato anziché riqualificare aree verdi urbane o territoriali
di proprietà pubblica già esistenti.
Va dato atto che sono inoltre previsti, con somme minoritarie, interventi a nostro avviso compatibili con
l’area in oggetto, quali la creazione di spazi culturali e sociali di quartiere e la realizzazione di un centro di
formazione in collaborazione con l’ente maestranze edili.
Sono infine presenti delle somme per la “Co-progettazione: iniziative di ingaggio della comunità territoriale
nella rifunzionalizzazione dell’area” e per la “Progettazione ed avvio di un nuovo modello di gestione del
sistema integrato dei servizi di welfare urbano” che, al di là delle parole altisonanti, sono già state in parte
spese per delle assunzioni a tempo determinato di personale per l’Ufficio Tecnico Comunale.
Con il presente comunicato si intende inoltre portare all’attenzione il verbale della Conferenza di Servizi
convocata per il giorno 16/03/2022, allegato alla Determinazione comunale – atto pubblico disponibile
nella sezione “trasparenza” del sito istituzionale del Comune – con cui viene approvato il cambio di
destinazione d’uso dell’area da industriale a residenziale. Per tale passaggio è necessaria la verifica delle
concentrazioni di agenti inquinanti presenti nei campionamenti di suolo e di acque di falda della zona.

Alla seduta erano stati invitati dal Comune di Fermo la società proprietaria, la Regione Marche, l’ARPAM, la
Provincia di Fermo e l’ASUR AV4. Le perplessità iniziano osservando i partecipanti: l’ASUR è assente, per la
Regione Marche è presente un tecnico ma, viene specificato nel verbale, egli è senza delega, pertanto non
parteciperà alla discussione né firmerà il verbale, un tecnico della Provincia di Fermo che “prima di
lasciare la riunione, precisa che in ordine alla trattazione della presente conferenza si ritiene necessario
l’aggiornamento dei campionamenti […] senza eccezioni”. Di cosa si sta parlando? Emerge nel corso della
seduta che due dei campioni (peraltro non prelevati dall’ARPAM o da altro incaricato pubblico, ma forniti
dalla proprietà), hanno dei valori di concentrazione di benzo(a)pirene idonei all’utilizzo industriale
dell’area, ma non a quello residenziale. Il Comune, anziché richiedere eventualmente ulteriori
approfondimenti ed indagini sulla verifica della salubrità ambientale a tutela della salute e del benessere
generale – come richiesto dal tecnico della Provincia di Fermo presente alla Conferenza di Servizi e come
ci aspetterebbe dall’ente pubblico che in base a tali valutazioni sta predisponendo un finanziamento
milionario – acconsente alla dichiarazione della proprietà la quale afferma che “nel 2011 il sondaggio fu
effettuato all’altezza della vecchia cabina Enel e furono ritrovati frammenti della guaina della condotta
elettrica che potrebbero essere causa dei valori”.
Il problema viene semplicemente “risolto” posizionando sulla verticale in oggetto e nei suoi dintorni la
centrale termica di co-generazione, assimilabile ad attività industriale, quindi compatibile con i valori
rilevati dimenticando completamente che, a distanza di qualche metro, è prevista la realizzazione di un
giardino pubblico, una RSA e delle abitazioni.
Alcune domande sorgono spontanee.
Non avrebbe dovuto il Comune di Fermo fare tutto il possibile per escludere, con ragionevole certezza, la
presenza di sostanze inquinanti sul suolo o nelle falde idriche richiedendo ulteriori campionamenti data la
realizzazione prevista di aree verdi e di orti sociali? Perché in caso di esito positivo il Comune ne avrebbe
tratto certamente giovamento eliminando sul nascere ogni possibile emergente polemica.
Come mai gli unici campionamenti utilizzati nelle valutazioni sono quelli forniti dalla proprietà?
Come mai la Regione non fornisce delega al funzionario presente alla conferenza?
Come mai la Provincia prima dichiara la necessità di effettuare ulteriori campionamenti ambientali, poi
lascia la sessione ed alla fine sottoscrive il verbale?
Come mai l’ASUR non è presente né fa avere osservazioni in merito entro la tempistica prevista?
Infine, come mai il Funzionario Verbalizzante – dipendente del Comune di Fermo – ha ritenuto necessario
aggiungere di suo pugno alla propria firma la dicitura “per la stesura iniziale con esclusione delle
precisazioni successive concordate tra le parti”? Quello pubblicato non è il verbale originale? E quali sono
queste precisazioni successive?
La sezione Italia Nostra del Fermano, impegnata a concorrere alla tutela ed alla valorizzazione del
patrimonio storico, artistico, culturale e naturale del territorio intende con questo intervento sensibilizzare
e promuovere il pubblico approfondimento sulle questioni inerenti i “beni comuni” e la loro gestione nella
prospettiva della utilità generale.

Italia Nostra, sezione del Fermano
Il presidente
Gioacchino A. Fasino