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METALMECCANICI ANCONA E VALLESINA: AZIENDE IN CRISI, CIGO ALLA CNH E FUTURO INCERTO ALL’EX CATERPILLAR. GALASSI (FIOM CGIL): “SIAMO PREOCCUPATI, IMPEGNO A DIFENDERE LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO”

Metalmeccanico in sofferenza nella provincia di Ancona e nella
Vallesina in particolare. “Siamo preoccupati – dichiara Sara
Galassi, segretaria generale Fiom Cgil Marche -; il settore è in
difficoltà; alla Cnh è partita la Cigo mentre all’ex Caterpillar
va molto a rilento di processo il reindustrializzazione”.
I DATI – Sulla base dei dati della Camera di Commercio e
rielaborati dall’Ires Cgil Marche, a settembre 2023, le imprese
attive nella Vallesina sono 708, in calo di 49 unità rispetto al
2022, pari a – 6,5%. Rispetto al 2013, sono sparite 79 imprese
con un calo, quindi, del 10% e di queste, 16 nel solo comune di
Fabriano. Quanto ai lavoratori del comparto nella provincia, nel
2022, sono 25.464 con una retribuzione media lorda annua di
28.728 euro. Un altro dato molto significativo riguarda la cassa
integrazione: nel periodo gennaio-settembre 2023, le ore di Cig
autorizzate nella meccanica in provincia di Ancona sono state
2,5 milioni con un calo del 25,5% rispetto allo stesso periodo
del 2022 ma ciò che conta è che il valore resta decisamente al
di sopra di quello del 2019 con un + 14,4% e + 326mila ore.
Ecco perché le ore di Cig autorizzate nella meccanica nella
provincia di Ancona rappresentano il 55% del totale delle ore
autorizzate nel settore a livello regionale.
Un segno meno anche per l’export: ammonta a 1,8 miliardi di euro
il valore delle esportazioni nel periodo gennaio-giugno 2023 con
una diminuzione del 3,5% rispetto al 2022, molto più accentuata
negli elettrodomestici che segnano un – 11,2%.
IL CASO CNH ED EX CATERPILLAR – Nell’ultimo incontro con la
direzione aziendale della Cnh, fa sapere Galassi, “ci è stato
comunicato un consistente utilizzo della cassa integrazione
ordinaria, a causa di una riduzione delle vendite di trattori,
per 10 giorni al mese con prospettive incerte anche per il
2024”. Questo significa, spiega la sindacalista, “una forte
riduzione dei salari, già bassi, di almeno il 30% in una delle
aziende più grandi dello Jesino, con oltre 1000 dipendenti”. Con
ogni probabilità, la Cigo sarà estesa anche per il primo
semestre del 2024. Ancora più grave la situazione all’ex
Caterpillar. Dice Galassi: “Dopo la firma dell’accordo e
l’acquisizione da parte di Imr dell’azienda, il processo di
reindustrializzazione non è partito e questo significa, oltre al
fatto che più di 100 famiglie da due anni vivono con 1000 euro
al mese, che ci sono molte incertezze per il futuro”. In
particolare, “c’è preoccupazione per la salvaguardia dei 100
posti di lavoro. I lavoratori di entrambe le aziende

parteciperanno allo sciopero del 17, alla manifestazione di
Jesi, dando voce alle loro vertenze”.