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Ancona. Ciccioli (FDI): “Dal Porto al territorio: La visione orgogliosa di Ancona per essere da traino a uno sviluppo nuovo per l’intera Regione”

ANCONA – “Avere una visione orgogliosa di Ancona, ben sapendo che un capoluogo di Regione
forte è sinonimo di una Regione forte e competitiva. Come classe politica abbiamo la possibilità di
accompagnare le Marche in questo nuovo millennio con tre macro-progetti, tutti alla portata, da
sviluppare in contemporanea. Servono coraggio e capacità di mediazione”. Queste le dichiarazioni
del capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio regionale, Carlo Ciccioli, che lancia gli ‘Stati
generali’ con le categorie economiche e le realtà socio-culturali sulla nuova ‘Visione orgogliosa’ per
Ancona.
1. “Le Marche hanno bisogno di un capoluogo, Ancona, forte, autorevole, attrattivo, governato
finalmente bene, primo macro-progetto. E questo perché infinite sono le possibilità che si possono
aprire per la città in sé e per i Comuni vicini, prendendo in esame uno degli strumenti che già
esistono: Unione dei Comuni, Area Metropolitana, Città metropolitana. Il tutto per arrivare a
un bacino di circa 250mila abitanti che ponga il nostro Capoluogo tra le città italiane
rilevanti. Il dibattito avviato ha fatto registrare più “si” che “no”. E ora il momento di agire,
convocando tutti gli attori interessati in un summit permanente che possa far iniziare questo
percorso. L’Amministrazione Silvetti è pienamente orientata in questo senso.
2. Il secondo macro-progetto riguarda il perfezionamento del funzionamento del nodo intermodale
Porto-Aeroporto-Interporto. Il tris vincente del centrodestra a guida Francesco Acquaroli che, in
soli tre anni, è riuscito a mettere a sistema queste strategiche infrastrutture a beneficio di una
Ancona finalmente sempre più capoluogo di Regione, anche grazie all’elezione di Daniele Silvetti,
e dell’intero territorio regionale”.
3. “Il terzo macro-progetto riguarda lo sviluppo del Porto e, non lo nascondo, rappresenta il nodo
nevralgico sul quale occorre avere coraggio, non spregiudicatezza, dico coraggio. Mi spiego. Due
“si” convinti per la difesa della struttura del Porto storico e del Molo Clementino e per la
salvaguardia dell’ambiente arrivando a emissioni zero con l’elettrificazione delle banchine e
l’utilizzo del carburante “verde” e dell’idrogeno. Occorre, però, un terzo “si”: Molo esterno
area Fincantieri, lato mare, per le grandi navi da crociere, utilizzabile in seguito per il grande
diporto. Una tessera imprescindibile per una sempre maggiore integrazione tra Porto-Aeroporto-
Interporto. Infatti, le navi di crociera aumenterebbero in frequenza e numero di approdi, fino a tre a
settimana con grande potenziamento turistico, ancora di più se con l’apporto di Costa Crociere e
Viking. Il connubio con l’Alta velocità ferroviaria, da potenziare non solo con Trenitalia, per ora
modesto; Msc ha acquistato il 50% di Italo per farlo diventare l’Alta Velocità del versante
Adriatico; la rinascita dell’Aeroporto delle Marche con nuovi voli e dell’Interporto con Amazon e
certamente altri investitori, contribuirà a far accrescere l’importanza e la strategicità del Porto,
quale hub primario di riferimento dell’Adriatico, considerando che sono in corso trattative per
l’acquisto di una partecipazione di Msc in Ita, l’ex Alitalia, insieme a Lufthansa, che
assegnerebbero più voli charter e di linea a Falconara. In attesa del completamento delle
banchine 27 e 28 con ulteriori riempimenti e della realizzazione della nuova Penisola che
rappresenterà il tassello conclusivo del progetto portuale, i cui tempi realisticamente si
misurano tra 15-20 anni. A trarre beneficio da tutto ciò sarà certamente la città di Ancona, ma
anche l’intera Regione. Mi auguro, quindi, che non ci siano voci dissonanti rispetto al
miglioramento delle infrastrutture, ma che al contrario ci sia una “visione orgogliosa e vasta” di ciò
che possiamo realizzare senza sacrificare il tema ambientale e quello culturale, salvaguardo
entrambi. L’area metropolitana di Ancona può avere tre grandi partner: Fincantieri, Msc e
Amazon. Attori internazionali per far decollare la città al meglio e rendere il suo Porto capitale

dell’Adriatico. Non facciamoci sfuggire queste opportunità”,