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Le imprese italiane della cosmetica fra le più performanti, cresce l’export

Il settore italiano della produzione di cosmetica è stato uno dei più performanti negli ultimi anni. È quanto emerge da un’elaborazione della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo su 780 bilanci aziendali di imprese del settore. A spingere il comparto della produzione di cosmetica sono state soprattutto le start-up, cioè le imprese costituite dopo il 2010, che hanno registrato un +24% di crescita di fatturato nel quadriennio 19-22.

Nel 2022 la cosmetica, pur subendo un ridimensionamento della marginalità unitaria, ha continuato a mostrare livelli di redditività elevati: l’EBITDA margin è stato infatti pari al 9,6% tra le imprese di produzione, inferiore solo alla farmaceutica (11,7%) e al biomedicale (9,8%). Inoltre, il valore dei margini operativi lordi ha registrato un aumento cumulato pari al 3,8% (5,5% per le imprese di produzione) ed è salito per il 47% delle imprese.

Più fattori di competitività consentiranno alle imprese del settore di affrontare con successo il complesso scenario esterno. Anche in prospettiva potranno far leva sull’elevato utilizzo di fattori immateriali, come innovazione e marketing. L’incidenza delle immobilizzazioni immateriali sul totale dell’attivo è infatti mediamente pari al 2,6%, solo di poco inferiore ai dati della farmaceutica (3%). Le imprese del settore titolari di brevetti sono molto più performanti: nel 2022 hanno registrato EBITDA margin in crescita e quasi doppio rispetto a quelle senza brevetti (14,3% contro 7,5%).

Le imprese della cosmetica possono poi contare su un “cuscinetto” di liquidità, che è pari all’11,7% dell’attivo, con punte del 14% tra le micro imprese. Inoltre, nel tempo hanno rafforzato la propria patrimonializzazione: il patrimonio netto sul passivo è salito al 40,3% nel 2022 dal 33,8% del 2019.

È alta poi la competitività delle aziende italiane della cosmetica sui mercati internazionali: nel primo semestre del 2023 l’export a prezzi correnti è aumentato del 25% in termini tendenziali. E’ stata battuta la concorrenza di nostri principali competitor europei, Francia (+17%) e Germania (+12%) su tutti. Le imprese italiane hanno potuto contare su un buon mix di prodotti e una crescita diffusa per comparto e, soprattutto, nei prodotti per il corpo e nei profumi.