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Fondo Straordinario per tutelare le nostre imprese dalle sanzioni alla Russia

Vista la drammatica situazione che sta attraversando il nostro paese Europa e viste le sanzioni che si stanno prendendo nei confronti della Russia, si leggono e si ascoltano parole di preoccupazione da parte di tutto il comparto calzaturiero, della moda in genere e del settore agroalimentare ti tutto il territorio  fermano.

A tal proposito è stata presentata a prima firma Daniela Rondinelli Portavoce del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo un interrogazione che chiede  l’attivazione di un fondo straordinario per tutelare piccole e microimprese europee colpite dalle sanzioni alla Russia

Spiegano che  a seguito del riconoscimento russo della sovranità delle autoproclamate repubbliche del Donbass, l’Ue ha approvato un pacchetto di sanzioni finalizzate ad una de-escalation del conflitto.

Dette sanzioni, riguardanti i settori finanziario, energetico, industriale e militare, avranno un forte

impatto economico anche su quegli Stati che hanno forti legami commerciali con la Russia, tra cui

l’Italia.

Si stima che le sanzioni incideranno per 10 miliardi sull’export italiano, in particolare per Marche e

Toscana dove si trovano i distretti industriali più esposti, come quello calzaturiero. Nel Comune di

Fermo, l’export verso la Russia rappresenta il 30% dei ricavi e da occupazione a 20mila lavoratori.

Questo si somma all’embargo che le aziende italiane dell’agroalimentare soffrono dal 2014, a seguito

dell’invasione in Crimea, che ha generato perdite per 1,5 miliardi in 7 anni.

Occorre, quindi, adottare tutti gli strumenti necessari per evitare che i costi diretti e indiretti delle

sanzioni ricadano in maniera sproporzionata su cittadini e territori maggiormente vulnerabili.

Pertanto si chiede alla Commissione:

Se prevede di creare un fondo di compensazione specifico per le piccole e micro-aziende colpite dalle sanzioni;

Se, nel quadro del suddetto fondo, intende prevedere misure di supporto specifiche per i territori e le filiere maggiormente colpite.

Queste sono le richieste che sono state portate ai tavoli europei per evitare di tornare a rivivere una crisi si sistema che il nostro territorio sfortunatamente conosce bene.