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QUANTO SONO DISPOSTI A SPENDERE I GENITORI ITALIANI PER UNA BABY SITTER, TRA POST “EMERGENZA COVID” E VACANZE ESTIVE

8 euro è la cifra che mediamente un genitore italiano è disposto a spendere
all’ora per una baby sitter. Sia durante l’anno che in estate. E nel 37,5% dei
casi questa corrisponde alla richiesta economica delle baby sitter.
 Non c’è stata grande variazione di tariffe nel post lockdown. Il 14,5% dei
genitori non ha mai interrotto la collaborazione.
 Solo il 37% dei genitori italiani sceglierebbe di avere la baby sitter in vacanza.
Momento che deve restare “un affare di famiglia”
Milano 15 luglio 2021 – Nell’ultimo sondaggio svolto da Sitly , piattaforma per la ricerca
di baby sitter tramite www.sitly.it , si è voluto sondare quale sia ad oggi la cifra
oraria che un genitore italiano è disposto a spendere per una baby sitter che
accudisca i figli.
8 euro è risultata la cifra oraria più popolare, scelta dal 37,1% dei genitori
intervistati. Segue 7 euro, selezionato dal 19,6%. C’è solo un’8% disposto a
spendere anche oltre i 10 euro. Questi valori non trovano grande variazione che si
tratti di una collaborazione con la baby sitter per il servizio diurno, il doposcuola o il
servizio serale.
C’è invece un certo divario quando viene chiesto il compenso che un genitore
ritiene più adeguato per una baby sitter madrelingua, ad esempio inglese. In tal
caso ben il 24,9 % degli intervistati ha dichiarato di poter spendere oltre i 10
euro per un accudimento in lingua.
I genitori inoltre dichiarano che nel 37,5% delle volte la loro offerta economica
si allinea con la richiesta di compenso da parte delle baby sitter; per il 25%
può accadere di non trovarsi d’accordo ma alla fine si trova la soluzione; per il 19,7
dei casi la baby sitter chiede cifre più alte e quindi diventa difficile iniziare la
collaborazione.
Altro dato interessante è che, secondo il 31,5% dei genitori, il costo delle baby
sitter dopo l’emergenza pandemica è rimasto uguale, sebbene il 16,9% ritenga
che le richieste economiche siano aumentate (ma solo per il 2,7% che siano
aumentate di molto).
Sempre approfondendo il tema dell’emergenza pandemica e confrontando il
“prima e il dopo”, il 14,5% dei genitori non ha mai smesso di chiamare a
servizio la baby sitter, il 18,9% ha ripreso oggi come prima del lockdown. Il
10% invece non ha più chiamato la tata per timore dei contagi; il 6% perché
ha perso il lavoro (e quindi non ha più avuto necessità di una baby sitter) o perché
la disponibilità economica è diminuita.

E in vacanza?