Fermo

“PER LA RISTORAZIONE LA RIAPERTURA NON È IN TAVOLA”

“Più rileggo il provvedimento e più comprendo la profonda delusione degli operatori della
ristorazione. In tanti ci stanno affidando la loro preoccupazione e la loro protesta”: è la
preoccupata considerazione di Paolo Silenzi, presidente della CNA Fermo, a fronte delle nuove
indicazioni del Governo in merito alle riaperture.
“Imprenditrici ed imprenditori ci telefonano, ci scrivono per sollecitarci a rappresentare quanto
criteri e condizioni imposte a ristoranti, bar, gelaterie e pizzerie appaiano ingiustificati e
discriminatori a fronte di attività che non hanno inciso sui contagi e che hanno adottato tutte le
misure richieste”.
Alessandro Migliore, direttore della CNA Fermo, sottolinea: “abbiamo raccolto l’amarezza per
l’assenza di indicazioni per le attività di catering ed eventi in occasione delle cerimonie civili e
religiose, con un gravissimo pregiudizio per le imprese. Destreggiarsi tra le date e gli orari sta
diventando difficile anche da spiegare: in zona gialla, dal 26 aprile, il consumo al tavolo solo
all’aperto fino alle 22.00, dal 1° giugno anche al chiuso ma con l’incomprensibile limitazione fino
alle 18.00”.
Sul tema interviene anche Alessandro Quinzi, presidente del direttivo zonale CNA di Porto San
Giorgio: “a parole si parla di economia turistica ma parlare di coprifuoco fino al 31 luglio
impedisce di pensare al turismo interno ed esterno. Il provvedimento “riaperture” così com’è, con
la ristorazione, penalizza tutta la ricettività turistica con danni per tutta l’economia del territorio.
Il “DL aperture” nelle zone gialle ha ristretto l’operatività rispetto al passato ed appare anche
contraddittorio rispetto a tante parole che danno protagonismo al turismo nei piani di
riconversione economica nazionale e locale”.
Conclude Silenzi: “Stiamo segnalando ai nostri responsabili nazionali il grave malcontento e
pregiudizio per la sopravvivenza delle attività che ci vien manifestato. Ormai tanti “piccoli”
rischiano il tracollo e la chiusura. Non si può parlare di riaperture con tali orari e modalità, meno
che mai a ditte che stanno chiuse in pratica, da ottobre scorso. Per l’attività di ristorazione al
chiuso, in zona gialla, deve essere previsto subito di poter lavorare così. E’ necessario correggere
le disposizioni che restano inspiegabili razionalmente ed è per questo che la responsabilità che
invochiamo per tutti, stavolta va ancor più ricercata da parte di chi decide e con un segnale da
dare in fretta”.

Fermo, 24 aprile 2021 L'Ufficio Stampa