Notizie in Evidenza

CNA Terr.le Fermo: LA SERA GLI AUTOTRASPORTATORI RESTANO A SECCO DI SERVIZI AGLI ADDETTI

“Apprezzo chi apprezza il lavoro degli autotrasportatori anche in tempo di pandemia, ma così
non può andare. Siamo alla frutta, anzi nemmeno quella perché dopo le 18.00 chi lavora nel
settore del trasporto non trova più locali per mangiare, servizi igienici, docce e potrei andare
avanti” è lo sfogo amaro di Emiliano Tomassini portavoce dell’autotrasporto merci della Fita
CNA territoriale di Fermo.
“Ho chiesto – prosegue Tomassini – al nostro Presidente Nazionale Patrizio Ricci, attraverso
la nostra struttura regionale Fita CNA, di farsi carico di un problema che ha l’Italia “reale”!
Bene tanta solidarietà anche da parte del Ministro De Micheli alla nostra ultima assemblea
nazionale di due settimane fa, ma a chi sta sulla strada occorre pensare effettivamente e
risolvere i problemi reali che ci sono”. Coprifuoco, chiusure, tanti problemi per tutti i colleghi
che fanno impresa in tutti i settori produttivi, tutto chiuso insomma anche per chi, per lavoro,
viaggia lontano da casa per intere settimane.
Per Migliore, direttore della Cna di Fermo: “Per soddisfare legittime esigenze di igiene, riposo
ed alimentazione degli autotrasportatori non sono sufficienti le deroghe alle chiusure previste
per le aree di servizio in autostrada. Non tutti hanno la possibilità di percorrere l’autostrada ad
orario di cena”.
Conclude Tomassini: “Le merci viaggiano “anche” in autostrada, ma le strade extraurbane
sono necessarie, quando addirittura non rappresentano l’unica rete viaria presente in taluni
territori, per portare merci alle varie destinazioni che siano luoghi di lavorazione come le
fabbriche e le industrie di trasformazione oppure rifornimenti alimentari o depositi
commerciali od altre strutture presenti in maniera diffusa su tutto il territorio nazionale e non
solo alle uscite dei caselli autostradali! In giro per l’Europa si sono posti il problema. La
Francia, ad esempio, leggiamo che sta cercando di risolvere consentendo di aprire a 250
ristoranti dalle 18 alle 22 per tentare di risolvere in qualche maniera il problema, consentendo
l’ingresso ai soli autisti che dimostrano il loro diritto al servizio mostrando la tessera CQC.
Speriamo in soluzioni anche da noi. Per qualche nostro ristoratore che conosce la propria
clientela abituale sulle tratte battute dai “camionisti”, derogare alla chiusura potrebbe essere
anche il mantenere un minimo di lavoro e per tutti un servizio alle nostre comunità.”
Fermo, 7 novembre 2020 L’Ufficio Stampa