Attualità a cura di Maurizio Donini

Stragedia: le foto di Nino Migliori in memoria della tragedia di Ustica

Il 27 giugno 1980 il volo IH870 della compagnia Itavia partì dall’aeroporto di Bologna diretto a
Palermo, alle 20:59 l’aeromobile sparì dai radar cadendo in mare con tutti i suoi 81 occupanti.
Teorie varie, depistaggi, fumo nelle indagini, nella vicenda si è visto di tutto, quello che è sicuro è
la scomparsa di decine di persone morte senza sapere il perché. Alla loro memoria è stata
inaugurata, proprio sabato 27 giugno 2020, nella data in cui ricorre il quarantesimo anniversario
della Strage di Ustica, la mostra Nino Migliori. Stragedia promossa da Comune di Bologna,
Istituzione Bologna Musei | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Museo per la Memoria
di Ustica, Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, in collaborazione con
Fondazione Nino Migliori, MiBACT – Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna, Cronopios e con
il sostegno di Fondazione MAST. Il progetto – ideato da Nino Migliori con Aurelio Zarrelli, Elide
Blind, Simone Tacconelli e curato da Lorenzo Balbi ha trovato posto nella sede della Ex Chiesa di
San Mattia a Bologna fino al 7 febbraio 2021. L’ingresso è libero, con prenotazione.
La fastosa decorazione interna dell’edificio cinquecentesco è lo spazio scelto dall’artista per
articolare un’installazione immersiva inedita e multimediale, con 7 schermi di grandi dimensioni,
posizionati ad altezze e angolature diverse, in modo tale da avvolgere lo spettatore, su cui viene
proiettata una narrazione audio-visiva che rielabora 81 immagini, tante quante sono state le vite
scomparse, dei frammenti dell’aereo. Tra i maggiori protagonisti della fotografia italiana, noto per
una personalissima indagine tecnica e concettuale incentrata su un’eclettica sperimentazione del
linguaggio delle immagini ottico-chimiche, Nino Migliori (Bologna, 1926) entra in contatto nel 2007
con le tracce spezzate del drammatico evento, poco tempo dopo che il relitto del velivolo,
recuperato al largo dell’isola di Ustica, ha compiuto lo straziante percorso a ritroso che
dall’aeroporto di Pratica di Mare lo ha riportato a Bologna. Mentre è ancora in corso di sviluppo il
progetto museografico per trasformare gli ex magazzini dell’azienda di trasporti pubblici locali ATC
nella sede del Museo per la Memoria di Ustica, poi inaugurato il 27 maggio 2007 con l’installazione
permanente “A proposito di Ustica” ideata da Christian Boltanski, Migliori ottiene l’autorizzazione
per accedere al cantiere aperto e fotografare i resti dell’aereo non ancora ricomposto nella sua
forma originaria intorno allo scheletro della fusoliera.  
L’artista posa il suo sguardo sulle centinaia di lamiere inerti disposte a terra per quattro notti,
chinandosi con attenzione sorvegliata da delicata compostezza e pietoso rispetto. Per interrogare i
dettagli di quelle superfici metalliche disgregate, utilizza come unica fonte luminosa la luce di una
candela orientata secondo varie inclinazioni, una tecnica sperimentata per la prima volta nel 2006
per rappresentare le formelle dello zooforo che cinge il Battistero di Parma. Il lavoro di Migliori
sull’edificio che Benedetto Antelami progettò tra il XII e il XIII secolo nacque per il desiderio di
riprodurre immagini che potessero evocare la stessa luce di cui si faceva uso a quel tempo. Questo
progetto costituisce il primo atto del celebre ciclo LUMEN che sarebbe proseguito negli anni
successivi per esplorare, con questo stesso antichissimo espediente tecnico, la misteriosa bellezza
di altri capolavori scultorei della storia dell’arte italiana.
MAURIZIO DONINI