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Videx Heroes: la sintesi della quarta puntata

Quarta tappa per la rubrica Amarcord targata M&G Scuola Pallavolo. Direttamente dal palas di
Grottazzolina Riccardo Minnucci, in compagnia del dirigente e team manager grottese, Ferdinando
Moretti, ha intrattenuto per quasi due ore gli appassionati di volley ed i telespettattori di Radio
Studio 7 TV con due ospiti decisamente speciali: rigorosamente in collegamento streaming i
protagonisti della storica diagonale palleggiatore-opposto nella stagione dei record ‘99/2000,
Michele De Giorgi e Tomas Aldazabal.

Il palleggiatore pugliese ha aperto le danze raccontando innanzitutto le sue sensazioni per l’invito
ricevuto: “ E’ stato molto bello aver ricevuto questa chiamata. Dopo aver fatto quattro anni a
Napoli, quella di Grottazzolina è stata per me una scelta di vita e rivedere adesso alle vostre spalle
il palas, teatro di tante battaglie dove ho lasciato anima e sudore, mi riempie di emozione.”
Che stagione è stata quella del ‘99/2000, la tua seconda consecutiva a Grottazzolina?
“Venivamo da un anno in cui avevamo avuto alcune difficoltà ma fu proprio quell’esperienza a
forgiare il nostro gruppo. Ci apprestavamo ad affrontare una stagione molto particolare, dove la
Lega aveva stabilito che i playoff per la promozione si giocassero contro l’ultima classificata della
serie A1, la quale aveva però il vantaggio di poter schierare due stranieri. Sulla carta era
un’impresa proibitiva – ha aggiunto De Giorgi – ed invece dimostrammo di potercela giocare,
seppure il risultato finale sorrise ai nostri avversari.”

Una cavalcata che partiva da lontano, come ha confermato anche Ferdinando Moretti, team
manager di ieri e di oggi: “Avevamo uno zoccolo duro fatto di ragazzi davvero in gamba, abituati a
giocare la categoria, ai quali fummo molto bravi ad aggiungere un prospetto come Aldazabal. La
serietà, l’umiltà e l’affiatamento fecero il resto. Ci togliemmo delle grosse soddisfazioni in un
campionato dal livello davvero alto. In quella finale playoff lottammo ad armi pari contro una
squadra che poteva vantare un atleta come Yakovlev, all’epoca opposto della nazionale russa, e
questo la dice lunga sullo spessore della nostra squadra.”

Cosa ti è rimasto impresso di quell’esperienza?
“Quella squadra venne fuori poco alla volta – ha proseguito De Giorgi – con giocatori che resero il
doppio rispetto ad altre stagioni. L’epilogo di quel campionato è stato un grande dolore. Ci sono
voluti due mesi per superare la delusione ma allo stesso tempo mi ha insegnato tanto. Avevamo con
noi un coach come Pietro Scarduzio che in quel momento era un allenatore emergente, con le sue
idee e con un grande carattere. Ho conosciuto una persona schietta, leale, rispettosa e preparata
che ha dato tanto a Grotta e che a quella squadra era davvero molto legato. Ricordo con grande
piacere anche le vigilie di Carlo Valeriani – ha aggiunto l’ex palleggiatore – Aveva un modo tutto
suo di vivere le partite che lo portava poco prima del fischio d’inizio a camminare su e giù
ininterrottamente per i corridoi all’interno del palas.”