Attualità a cura di Maurizio Donini

La gestione europea delle frontiere

La gestione delle frontiere e le migrazioni sono state una priorità politica sin dall’inizio del
mandato della Commissione Juncker, già dagli orientamenti politici del Presidente Juncker del
luglio 2014 all’ultimo Discorso sullo stato dell’Unione del 13 settembre 2017 si capiva
l’orientamento e l’attenzione posta dall’esecutivo da lui guidato rispetto i movimenti migratori.
Proprio per questo la Commissione Juncker aveva proposto per il prossimo bilancio a lungo
termine dell’UE (2021-2027), di triplicare i finanziamenti per la migrazione e la gestione delle
frontiere portandoli (Fondo IBMF) a 34,9 miliardi di euro, rispetto ai 13 miliardi del periodo
precedente.
Il nuovo Fondo continuerà ad apportare un sostegno fondamentale ai sistemi di asilo nazionali e
dedicherà rinnovata attenzione ad individuare le questioni più urgenti verso cui destinare i
finanziamenti dell’UE, come un sistema europeo comune di asilo più solido e più efficace
contribuendo a rafforzare e sviluppare tutti gli aspetti del sistema europeo comune di asilo,
compresa la sua dimensione esterna. Il Fondo destinerà maggiori risorse per sostenere
l’integrazione precoce dei cittadini di paesi terzi che soggiornano legalmente nell’UE a breve
termine, sostenendo l’immigrazione legale e l’inclusione. Il nuovo sistema vedrà la partecipazione
del Fondo di coesione per l’integrazione socioeconomica a lungo termine.
Si cercherà di arrivare ad un sistema di rimpatri più rapidi e frequenti puntando a massimizzare la
coordinazione nei riguardi della lotta alla migrazione irregolare, puntando a migliorare la
cooperazione con i paesi terzi in materia di riammissione. Verranno destinati 6,3 miliardi di euro a
finanziamenti a lungo termine per sostenere gli Stati membri nella gestione della migrazione, in
funzione delle loro esigenze. Un riesame a metà percorso terrà conto di nuove o ulteriori
pressioni. Ogni Stato membro riceverà una somma fissa di 5 milioni di euro, e il resto sarà ripartito
sulla base di una valutazione delle pressioni da affrontare e tenendo conto delle proporzioni
nell’ambito dell’asilo (30%), della migrazione legale e dell’integrazione (30%) e del rimpatrio (40%).
L’importante cifra di 4,2 miliardi di euro sarà destinata al sostegno mirato agli Stati membri per
progetti con un reale valore aggiunto europeo, come ad esempio il reinsediamento; supportando
eventuali improvvise necessità erogando finanziamenti di emergenza agli Stati membri nel
momento e nel luogo del bisogno. Si vuole arrivare ad un rafforzamento delle agenzie dell’UE
destinando quasi 900 milioni di euro, extra fondo, a rafforzare ulteriormente la nuova Agenzia
dell’Unione europea per l’asilo.
MAURIZIO DONINI