SPAZIOBETTI: IL MESTIERE DI RACCONTARE GLI ULTIMI DEL MONDO
“Professione videoreporter: incontro con Ivan Grozny Compasso”. È questo il titolo del
primo incontro del ciclo del venerdì dello SpazioBetti; un ciclo che ci terrà compagnia tutti i
venerdì fino alla fine dell’anno e che vedrà la presenza di personaggi, temi, opportunità,
performance e proposte differenti e originali. L’avvio di un dialogo con la gente di Fermo e
del fermano – con particolare riferimento ai giovani – per fare di SpazioBetti un punto di
riferimento e di scambio di idee.
Quindi venerdì 19 alle 21 ci sarà il racconto avvincente di come Grozny (come viene
chiamato amichevolmente) vive la sua professione dedita a raccontare gli ultimi e la loro
fatica di costruire un’esistenza di qualche tipo, nelle zone più martoriate del Globo. Il
racconto di cosa significa per Grozny fare giornalismo di inchiesta e cosa significa
immergersi in un problema, in un fenomeno, per poterlo restituire in maniera adeguata.
Per restituirne il sapore, l’odore verrebbe da dire.
Guerre, discriminazioni, violenza, abusi in mezzo ai quali emerge il desiderio umano di
sopravvivere. È questo l’oggetto delle sue inchieste. E lo sport anche. Ma non quello dei
campioni e dei riflettori, ma quello che si cela dietro e che potrebbe essere veicolo di
riscatto o più spesso altra opportunità di sopraffazione. Celebre il suo reportage in Brasile
che raccontava della preparazione del paese per i grandi eventi dei Mondiali e delle
Olimpiadi.
Collaboratore de Il Manifesto, La Repubblica, La Gazzetta dello Sport (Extra Time), il
settimanale Left, si occupa soprattutto di temi internazionali con reportage dall’America
Latina (Brasile, Messico, Argentina) e dal Medio Oriente (Turchia, Siria, Iraq). Dal 2000 al
2010 è stato conduttore radiofonico a Radio Sherwood. Ha collaborato anche con la
trasmissione di Rai 3, Gazebo, e con Propaganda Live de La 7. Dal 1° febbraio 2018 è
Responsabile Redazione PadovaOggi.it – Gruppo Editoriale Citynews.
Un’altra occasione quindi per conoscere SpazioBetti: l’idea-progetto di AgenziaRES, la
quale sta offrendo alla città questo percorso tramite proprie risorse e che ha avuto la
disponibilità del Comune a vedersi assegnato questo piccolo spazio dove ospitare tale
azione di animazione comunitaria per la riqualificazione di un bene comune. Un’altra
occasione per trovare nuove persone, gruppi e idee con le quali costruire questo lungo e
complicato percorso teso a dare alla città un polo di riferimento che sarebbe degno di un
grande contesto urbano e che permetterà al territorio di fare uno scatto in avanti nelle
opportunità culturali, sociali, aggregative e perché no, occupazionali.