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Serata a Cingoli ” Passione e Morte”

A Cingoli, domenica 11 marzo presso la collegiata di S. Esusperanzio con inizio
alle ore 16,30 si terrà un incontro quaresimale dal forte impatto emotivo. Un
evento che sta a metà tra la presentazione di un volume che raccoglie varie
espressioni dialettali sulla Morte e Passione di Gesù Cristo e la celebrazione
liturgica che si avvale della riflessione sul vangelo di San Marco, nonché letture
sul dramma della Crocifissione e canti proposti dalla Corale polifonica Cingolata
diretta dal Maestro Ilde Maggione. Suonerà l’organo callido il maestro Melissa
Mastrolorenzi.
Dopo la tornata che si è tenuta sabato 24 febbraio a Jesi e che ha riscosso un
notevole successo, questa di Cingoli precede una serie di incontri programmati per
la quaresima 2018 in diverse località delle Province di Ancona e Macerata.
Alla organizzazione hanno aderito vari Enti ed Istituzioni cingolane. Dal Comune
di Cingoli e la Parrocchia di S. Maria Assunta, alla Proloco locale, L’Accademia
Labiena, L’Associazione S. Esusperanzio per finire con la collaborazione della
Banca di Filottrano.
Presenza significativa, tra i relatori, è quella del Arcivescovo Emerito di Loreto,
Monsignor Giovanni Tonucci che, oltre ai suoi impegni pastorali, ha avuto
importanti ruoli diplomatici in diversi Continenti e al Palazzo di vetro dell’ONU a
New York. Al suo intervento sul Vangelo di San Marco, seguirà la lettura del
capitolo 15 nei dialetti di Macerata, Jesi e Fano. Mentre, l’autore del libro Manlio
Baleani, illustrerà la ricchezza degli idiomi italiani citando in particolare quelli
della nostra Regione, presente con quattro poesie nella parlata popolare di
Ancona, Porto Recanati, San Severino Marche e Senigallia. Degna conclusione
dell’avvenimento sarà la lettura di un brano inedito dal titolo significativo: Disma
il primo dei redenti sulla croce.
L’invito è rivolto a quanti vorranno ascoltare nella lingua del popolo ciò che visse
il Signore. Dal dramma del tradimento e l’abbandono dei suoi fino alla furia cieca
di un popolo sobillato dai suoi capi e la conveniente neutralità delle autorità
imperiali. Per concludersi con il grido di dolore che si leva alle tre del pomeriggio
di una cupa primavera di due mila anni fa.