Bonus energetico, scarsa efficacia

Si muore anche di freddo, non solamente se si vive per la strada o sotto un portico, ma anche a causa della temperatura non ottimale nelle case, stimata in 21° gradi nelle stanze più frequentate e 18° gradi negli altri ambienti. Il nostro Paese anche grazie a temperature in gran parte non eccessivamente fredde la mortalità è inferiore ad altri paesi europei. Nonostante ciò un recente studio di Bankitalia ha messo in luce la fragilità di oltre tre milioni di cittadini in condizioni di “povertà energetica”. Una condizione che colpisce quanti non riescono a scaldare in modo ottimale la propria casa e le soluzioni adottate fino ad oggi non sono state in grade di colmare questo gap. Le detrazioni in bolletta possono essere utili solo se le case hanno un buon sistema di riscaldamento. Il bonus energetico, sceso per il prossimo anno al 50% non ha una efficacia diffusa, molte famiglie non dispongono delle risorse per investire in ristrutturazioni o magari non possiedono neppure l’abitazione in cui vivono. L’Ecobonus ha facilitato la sostituzione di caldaie, finestre, ma solo per quanti possedevano una abitazione singola, ovvero avevano un reddito tale da poter fruire pienamente delle detrazioni fiscali, recuperabili in un decennio. Restano esclusi gli abitanti dei condomini, in particolare di quelli in periferia, costruiti negli anni “50, “60, “70, senza alcun accorgimento relativo al risparmio energetico. Questi risultano totalmente tagliati fuori! Una soluzione potrebbe passare dalla “portabilità” della detrazione energetica, quella che oggi è cedibile solo all’impresa che effettua i lavori sull’intero condominio, dal condomino con un reddito basso, estendibile alle singole unità immobiliari anche senza lavori interessanti l’intero condominio. Occorre inoltre verificare l’efficacia e l’utilità del reddito di inclusione potenzialmente previsto per il 2018, prevedendo anche il deficit energetico tra i bisogni delle famiglie prese in carico.

renzo paccapelo