Attualità a cura di Maurizio DoniniUltimissime Notizie

Mediocrazia vs. eccellenze

inmediostatIn medio stat virtus (La virtù sta nel mezzo)
Aristotele

Thomas Peters e Robert Waterman scrissero un interessante libro “Alla ricerca dell’eccellenza”, saggio
sull’emergere delle ‘eccellenze’. Era il 1982, periodo di grandi speranze, di fermenti, di joie de vivre, fra gli
anni di piombo e mani pulite, nascevano grandi realtà, aziende rampanti, menti illuminate, se si chiede alla
gente comune il nome del politico più amato viene sempre fuori Sandro Pertini, anni ’80.
Ma il tempo ha dimostrato come le eccellenze teorizzate dai due studiosi americani si siano rivelati attimi
transitori e sporadici, se oggi parliamo di eccellenze italiane è perché sono poche e risaltano come luci nella
notte, una notte fatta di un nero mediocre.
Oggi è sicuramente il filosofo canadese Alain Deneault ad avere identificato i tempi moderni, non è che
Peters e Waterman si sbagliassero, ma probabilmente non potevano prevedere la rivoluzione della società
liquida. L’esplosione di internet passata da mezzo di conoscenza e condivisione alla versione più deteriore
dei social network che hanno dato ampio spazio alla mediocrità, che, come un contagio virale, si è estesa a
tutti i gangli della società.
La società liquida ha portato alla creazione di quei circoli chiusi teorizzati da Bauman, gruppi in cui tutti gli
aderenti la pensano alla stessa maniera e chi è in disaccordo viene escluso, questo porta ad assumere come
verità intoccabile qualunque idea portata nel cerchio. Comunità impermeabili a qualunque influsso
proveniente dall’esterno, da pareri non conformi alla linea, la radicazione del M5S nel web e la sua
impermeabilità a qualunque digressione dalla linea assunta a vangelo è evidente. Ma la politica in generale,
con il suo sistema maggioritario e la sua capacità di stare al centro per non scontentare nessuno è il tipico
animale mediocre.
Una mediocrità che si è estesa a tutto il panorama aziendale, almeno alla maggior parte, poi ci sono le
eccellenze che in quanto tali sono poche ed elevate ad esempio. Il mediocre è colui che non è
incompetente, ma non è nemmeno super-competente, in questo caso sarebbe ‘pericoloso’ per la stabilità
del sistema. Il mediocre si circonderà sempre di suoi simili una volta arrivato in posizione apicale, asserviti e
non pericolosi, pronti a chiudersi a riccio nel proprio grigiore di fronte ai super-competenti che potrebbero
mettere in luce la loro inadeguatezza e risultare pericolosi per l’élite mediocre al potere.
Esempi a iosa, i politici scelti per governare sono sempre dei mediocri, possono nascondersi dietro
l’arroganza come Renzi, nel grigiore silenzioso come Gentiloni, nell’impreparazione come Di Maio,
nell’ignoranza pura come Salvini, l’importante è che siano mediocri e disposti a compromessi ed a porsi nel
medio, il fatto è che non sempre ‘in medio stat virtus’, il progresso potrebbe forse passare anche attraverso
‘la solitudine dei numeri primi’.
MAURIZIO DONINI