Legge 194 – Zingaretti vs Lorenzin (diritti dei pazienti vs CEI)
Le professioni hanno una dimensione pubblica, sulla quale non può incidere l’obiezione di coscienza. Se non
si condivide la legge sull’interruzione di gravidanza, e il diritto della donna a decidere, basta scegliere di non
fare il ginecologo.
Fiorella Mannoia
“Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio e non scordatevi del Ministero
della Sanità”.
L’estensione della nota massima non è altro che l’applicazione di un dato di fatto, che anche in
questo caso può essere esteso ed ampliato. Dalla caduta della monarchia e con l’avvento della
Repubblica siamo di fatto tornati al grande stato del Vaticano, dalle Alpi allo Jonio. Il peccato
originale fatto dai Savoia di avere fermato i bersaglieri a Porta Pia, più per non provocare
l’intervento dei francesi, all’epoca i transalpini preferivano ancora le picche alla finanza, si è
ripercosso sulla vita repubblicana. Parlare di ‘non interferenza’ tra stati esteri e sovrani nel
caso dei rapporti tra Vaticano e Italia è paragonabile al binomio URSS-Cecoslovacchia durante
la Cortina di Ferro. La Democrazia Cristiana ha dominato l’excursus democratico (?) italiano
fino a tangentopoli, dal divorzio all’aborto tutto si è deciso in referendum popolari, mentre i
nostri politici asserviti e nominati nelle stanze clericali si affannavano a cercare soluzioni di
comodo per compiacere l’oltre Tevere.
Siamo riusciti ad inserire una norma per cui un medico può rifiutarsi di fare il proprio mestiere
e continuare ad essere egualmente pagato, senza che questo porti nessun nocumento a sé
stesso, ma vada solo a detrimento del servizio e dei pazienti. Come se domani un generale
dell’esercito si dichiarasse obiettore di coscienza e tutti i mesi si presentasse in caserma a
ritirare lo stipendio, ma senza indossare nemmeno un coltellino svizzero.
Finalmente la regione Lazio fa quello che espleta normalmente ogni normale azienda efficiente,
cerca le figure professionali che servono a dare seguito alla sua mission, garantire i servizi ai
clienti/utenti. In questo caso medici specifici per garantire quanto previsto dalla legge dello
stato italiano 194 ed erogare i servizi in questione, nulla di speciale verrebbe da dire. Apriti
cielo, la CEI che non si è mai accorta di quanto succedeva allo IOR, che senza le denunce che
piovono da ogni dove ignorerebbe ancora il problema pedofilia nelle parrocchie, quando si
parla di questi argomenti è pronta e vigile. Ad ogni elezione è sempre lì a dare indicazioni di
voto, i parroci non fanno mai mancare indicazioni nei loro sermoni, l’interferenza dello Stato
del Vaticano nello Stato Italiano non è mancata nemmeno questa volta. Se l’avesse fatto la
Merkel, figuriamoci le reazioni, convocazione dell’ambasciatore, note diplomatiche e scuse
richieste.
Invece cosa accade nel ‘bel paese’? L’impiegata amministrativa Beatrice Lorenzin, issata da
Renzi al ruolo di Ministro della Sanità per non meglio specificati meriti, dimenticandosi di
essere Ministro di uno Stato Laico scatena tuoni e fulmini su questo, difendere la legge laica di
uno stato laico? Giammai! Novella Giovanna D’Arco si sente già sulla via della beatificazione e
si lancia sul sentiero della via del giusto. Subito si accodano politici variegati, alcuni in maniera
plateale, altri semplicemente evitando di parlare, ma il silenzio spesso è più pesante delle
parole si usa dire. Non manca l’accodo dell’asservito presidente dell’ordine dei medici del Lazio,
ordini che il già noto Matteo aveva promesso di cancellare, ma poi preso da ben altri affari.
Secondo voi questo signore avrà difeso i principi di Esculapio o le idee di Suor Lorenzin?
MAURIZIO DONINI