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L’Unione non produce idee, spunti, sinergie…..

9723_1188452485912_1666340447_503258_900553_n_FotorNelle fasi di stanca la politica alimenta il fuoco del dibattito con legna stagionata, facile ad accendersi per alimentare purtroppo fuochi fatui. E’ così in questi giorni, dopo la ripresa delle discussioni sulla possibilità di unificare due città, Fermo e Porto San Giorgio. Quanti hanno seguito le vicende legate a tale argomento negli anni scorsi ricorderanno le fazioni, i favorevoli, i contrari, la nascita di liste civiche improntate alla difesa del proprio territorio, della propria “identità” cittadina. Dibattiti inutili, polemiche sterili senza una direzione precisa e un obiettivo concreto in vista. Sono passati gli anni, le battaglie spesso elitarie di alcuni cittadini, poco politici e forse assai invisi alla politica, ma le posizioni restano le stesse, distanti, senza un serio approfondimento sui pro e i contro di una eventuale unificazione, senza una valutazione su quale impatto economico potrebbe avere, quali sinergie e quali invece i nodi da sciogliere. Troppo complicato per l’attuale politica, meglio volare alti, nel senso di stare sulle generali, pro o contro, guelfi contro ghibellini. In un Paese dove una legge “imporrebbe” ai comuni al di sotto dei 5000 abitanti l’accorpamento, questo procede a stento tra mille resistenze e giustificazioni spesso banali, allora ci si spieghi come si possono far coincidere le volontà di due comunità di quasi 60.000 abitanti. Due città e due compagini politiche che non hanno mai discusso neppure di alcune problematiche comuni, di alcune sinergie possibili in campo commerciale, turistico, della gestione del Porto. Due città che quasi si toccano, ma restano distanti anni luce, con Fermo oramai, non per scelta politico amministrativa, proiettata verso nord-ovest e porto San Giorgio priva di autentiche prospettive di sviluppo. Anzi con lo sviluppo bloccato dalla brutta speculazione lungo la strada fermana dove si sono infranti i sogni di sviluppo e le ansie da colonizzati di politici e imprenditori oramai in quiescenza o scomparsi. Un capolavoro di fesserie, una montagna di cemento oramai inutile e inutilizzato chissà per quanto tempo. Questa è la politica! Quella politica senza cultura, senza dialogo con il proprio vicino. Altri esempi li ritroviamo tra Fermo e Monte Urano o Monte Urano e Montegranaro, tutti a farsi la loro zona commerciale  o artigianale, nessun coordinamento e alla fine tanti spazi restano vuoti, tante occasioni si perdono. Mettiamo insieme le idee, per ora, non le città. L’integrazione di fatto già c’è, una moltitudine di fermani vive a Porto San Giorgio, ha qui le maggiori proprietà, l’integrazione verrà e sarà utile se saprà mettere in moto meccanismi virtuosi e volani economici, che per ora non si vedono. D’altro canto, povera non è solo la politica, le associazioni di categoria non brillano per lungimiranza e sono ferme a stereotipi anni “80, per cui si può comprendere la crisi, la decadenza, alla quale una politica senza idee e ideali non può mettere riparo, ma solo alimentare un dibattito fra sordi e riempire qualche pagina di giornale, utile poco dopo per pulire i vetri o accendere un fuoco, fatuo.

ARES