DAL NAZIFASCISMO ALLA COLONIZZAZIONE ANGLOAMERICANA
di Gianni Lannes
Il cosiddetto trattato di “pace” firmato a Parigi nel 1947 (incluse le incidibili clausole segrete mai riportate dai libri di storia e storiografia) non tenne conto della lotta italiana di liberazione contro i nazifascisti che deportarono oltre ag.li ebrei anche 710 mila militari italiani che non aderirono alla RSI. Così fu siglata una resa incondizionata. Il primo risultato fu l’esodo forzato degli istriani dalla loro terra. E sempre nel 1949 il parlamento nostrano ratificò l’adesione ai macellai della Nato. Ne conseguì la nuclearizzazione bellica del belpaese realizzata dallo zio Sam, nonché la guerra fredda (mai terminata) decollata con la strage di Portella della Ginestra (il primo maggio 1947). Il corollario fu l’uso del terrorismo rosso e nero per destabilizzare la nostra nazione, mediante tanti innumerevoli massacri di popolazione civile ignara e inerme. Nel 1962 si aprì l’interminabile stagione denominata “strategia della tensione”, con l’uccisione di Enrico Mattei. Nel 1978 toccò ad Aldo Moro, già minacciato di morte dal criminale impunito Henry Kissinger, in tempi più recenti ricevuto in pompa magna dal Napolitano. Esatto: proprio quell’abusivo che ha imposto l’ineletto Renzi, quel fantoccio telecomandato che sta martoriando per conto terzi e definitivamente, l’ex giardino d’Europa.