Da Infolampo: Pedretti sulle pensioni e Appalti
Ivan Pedretti: «Basta annunci, sulle pensioni è l’ora della
verità»
Basta annunci sulle pensioni. E’ l’ora della verità. «Ci vediamo il 19 maggio in piazza del Popolo a
Roma per la grande manifestazione dei pensionati». L’intervento del Segretario generale dello Spi Cgil
Ivan Pedretti sull’Huffington.
«Sulle pensioni è arrivata l’ora della verità. Il tema non è più rinviabile e deve essere affrontato a tutto
tondo. Mi riferisco alla ormai annosa vicenda della modifica della legge Fornero. Ma anche a tutte le
questioni che riguardano da vicino la vita di milioni di pensionati e
di anziani italiani.
La flessibilità in uscita è un’esigenza reale del paese. Ci stiamo
girando intorno da tanto, troppo, tempo. Sarebbe bene che il
governo scoprisse le carte e dicesse una volta per tutte che
intenzioni ha, avviando allo stesso tempo un vero confronto con i
sindacati. Non è più pensabile, infatti, che gli anziani restino così a
lungo nel mondo del lavoro impedendo così ai giovani di trovare il
proprio spazio.
Allo stesso tempo però è arrivato anche il momento di dare delle
risposte concrete a chi in pensione ci sta già. Non ne possiamo più
degli annunci fatti a gran voce e poi smentiti il giorno dopo. Così
come non ne possiamo più del clima da caccia alle streghe che si
sta sviluppando nel nostro paese nei confronti dei pensionati e
degli anziani. Su questo continuo a suggerire al presidente
dell’Inps Tito Boeri di provare a fare bene il proprio mestiere, che
è quello di gestire un ente complesso e pieno di problemi, piuttosto
che alimentare quotidianamente incertezze e preoccupazioni tra i
pensionati.
Il governo invece ci dica se pensa davvero di estendere gli 80 euro. Noi chiediamo che debbano andare a
tutte le pensioni più basse e non solo a quelle minime. Così come chiediamo che si intervenga sul fronte
fiscale, visto che i pensionati ad oggi pagano più tasse dei lavoratori dipendenti.
Togliamo, poi, ogni dubbio sulle pensioni di reversibilità. Ci è stato detto a più riprese che il governo non
è intenzionato a toccarle. Anche recentemente il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dopo alcuni mesi di
riflessione, ha annunciato che farà un emendamento per correggere quell’errore. Lo faccia. Non siamo
appassionati alle polemiche ma ci interessano i risultati e continueremo a dire e a pensare che le
reversibilità saranno toccate fino a che questo emendamento non sarà presentato.
Per tutte queste ragioni è arrivato il momento di dare ai pensionati italiani una piazza dove portare
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Appalti, quando il confronto produce una buona legge
Via libera definitivo del governo al Codice. Delrio: si apre una nuova stagione. Martini (Cgil): ora
approvare rapidamente i decreti attuativi e le linee guida. Sbarra (Cisl): accelerare su trasparenza.
Bocchi (Uil): può favorire lo sviluppo
ROMA – “Riteniamo un fatto positivo l’approvazione, nei tempi dovuti, del nuovo Codice degli appalti. Si
va nella direzione auspicata, anche grazie al confronto tra sindacati e istituzioni. Ora occorre approvare
rapidamente decreti attuativi e linee guida”. Così Franco Martini, segretario confederale della Cgil. “Il
risultato – sottolinea il dirigente sindacale – è anche frutto di una caparbia attività condotta, in questi due
anni, dalle organizzazioni sindacali confederali e di categoria, che hanno promosso un’interlocuzione
continua e di merito con i livelli istituzionali di Camera e Senato e con lo stesso Governo. Possiamo dire,
senza ombra di dubbio, che il metodo del confronto e della partecipazione ha determinato i presupposti
per il varo di una buona legge, che potrà dare un impulso notevole al sistema degli appalti pubblici, in una
cornice di maggiori diritti e garanzie e di trasparenza e lotta alla corruzione”.
Nel merito, secondo l’esponente Cgil, i punti che qualificano la legge e che vanno nella direzione
auspicata sono: “l’espresso richiamo ai contratti collettivi di lavoro, le clausole sociali per la stabilità
occupazionale, il superamento della legge obiettivo, la centralità dell’offerta economicamente più
vantaggiosa, lo stop alle deroghe, la riduzione delle stazioni appaltanti e il ruolo che viene attribuito
all’Anac. Adesso, però, è necessario che per quanto concerne i decreti attuativi e le stesse linee guida, i
tempi di approvazione siano celeri e che la legislazione sia coerente affinché non si determini un periodo
di vuoto legislativo. Sarà necessario, e noi ci batteremo per questo, che il confronto e il metodo della
partecipazione, su tali questioni, non venga meno”.
“L’Italia ha bisogno di buoni progetti, di capacità progettuale. Il Codice degli appalti, appena licenziato
grazie a un lavoro collettivo, apre una nuova stagione dei lavori pubblici in Italia. Semplifica le
procedure, accorcia i tempi, mette al centro imprese e progetti, contrasta la corruzione”. Lo ha
sottolineato il ministro dei Trasporti Graziano Delrio che ha partecipato a un sopralluogo al cantiere del
passante ferroviario, prossimo alla conclusione. “Siamo fiduciosi che il gap infrastrutturale e le opere
incompiute diventeranno un ricordo perché abbiamo messo in campo una programmazione molto solida”,
ha aggiunto il ministro. “In pochi giorni abbiamo parlato del passante ferroviario di Bologna e di Torino.
Da qui – ha concluso – parte un messaggio forte: il Paese ce la fa e ce la può fare sempre di più”.
“Inizia una nuova fase che speriamo possa accelerare quel processo di trasparenza, semplificazione,
legalità, certezza di realizzazione delle opere, nuova concezione del costruire, che abbiamo auspicato da
tempo”. Così Luigi Sbarra, segretario confederale Cisl: “Abbiamo la fase più delicata come abbiamo più
volte sottolineato anche negli incontri avuti nelle Commissioni di Camera e Senato, ovvero la gestione
transitoria. Questo periodo nel quale il nuovo codice viaggia contemporaneamente con il vecchio
regolamento rischia di creare caos alle amministrazioni ed alle imprese. Non vorremmo – aggiunge
Sbarra – che questo periodo si trasformasse in uno scatenarsi di contenziosi e tensioni nei quali i primi
danneggiati sarebbero i lavoratori dipendenti dalle imprese. Un rischio che non possiamo permetterci ed è
per questo che auspichiamo che anche i regolamenti attuativi dell’ Anac siano realizzati in tempi brevi e
con la chiarezza che il tema richiede”.
Per Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil, “si apre un orizzonte di speranza per una maggiore e
migliore occupazione, anche attraverso nuove procedure di trasparenza e legalità che fino ad oggi erano
incerte”. Ora la richiesta al Governo è “di velocizzare i lavori di infrastrutturazione del Paese, in modo da
consentire un aumento ed una stabilità occupazionale sia nei settori interessati direttamente dagli appalti
che in quelli dell’ indotto produttivo”.
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