Attualità a cura di Maurizio Donini

I botti di Capodanno a Peyton place

images0GV69SIYL’Italia si sa che è uno strano paese, come già riportato dai dati Istat l’egoismo e l’individualizzazione dei concittadini

hanno raggiunto il massimo storico, l’intolleranza ai tempi di Facebook dove ci si divide tra con e contro è deflagrata

con violenza, il Nimby è diventato la nuova religione nel bel paese. Not in my back yard, tradotto “non nel mio

giardino” ovverossia per dirla alla Tom Wolfe, ci si sente i Padroni dell’Universo, se va bene a me deve andare bene

anche a te, vuoi l’autovelox, ma davanti a casa degli altri, ti lamenti del traffico, ma accompagni tuo figlio con il suv

fin dentro la classe. Ma nella infinita Peyton Place della provincia italiana, tra una sagra della cipolla ed una festa

dell’Unità, ci si può anche spendere con centinaia di commenti se sia lecito o meno una attività inutile come spedire

per aria preghiere senza destinatario chiamate botti di Capodanno.

Un tema che ad ogni fine anno diventa attuale con la querelle sui botti di Capodanno, dove pare che ci si possa

divertire solo facendo rumore, si potrebbe rispolverare il vecchio tormento di Jovanotti. Ma la china pare finalmente

prendere una piega diversa per i sostenitori ad oltranza del divertimento a scoppio, molti comuni italiani, siamo ad

oltre 850, quest’anno hanno scelto di vietare i tradizionali botti di capodanno per tutelare il benessere dei soggetti

più esposti, come anziani, bambini, animali domestici e selvatici. Divieti severissimi in città come Bologna e Siena,

richiami anche alle recenti tragedie come a Tortona, amenità da disagio mentale come a Milano dove un Pisapia in

evidente stato confusionale ha disposto il divieto fino alla mezzanotte del 31, ovviamente il 99% dei fuochi viene

sparato dopo la mezzanotte, non si sa bene se ridere o piangere in questo caso di fronte ad un sindaco che per

l’inquinamento ha bloccato Milano per 3 giorni con risultati di stampo renziano. Menzione d’onore va a

Casamarciano (NA) e Terlizzi (BA) dove le amministrazioni comunali hanno regalato ai cittadini Lanterne cinesi da

liberare nell’aria.

Ogni anno muoiono migliaia di animali a causa dello spavento causato da questa inspiegabile “guerra” del rumore,

pensiamo sempre solo ai cani, ovviamente quelli dei contrari, perché i petardari sono amanti degli animali che hanno

cani perfettamente a loro agio nella Kabul di S.Silvestro. Che poi animali selvatici terrorizzati fuggano in mezzo alla

strada con le ovvie conseguenze poco turba il divertimentificio a base di spumante e polvere pirica, così come i

volatili che scappano terrorizzati dal nido andando incontro a seri guai. Intanto dobbiamo tener presente che l’udito

dei cani, come tutti gli altri sensi, è decisamente più sviluppato di quello umano e quindi si tratta anche di un grosso

fastidio che si somma alla paura di qualcosa di ignoto, nel caso delle esplosioni non è tanto l’intensità, ma

l’impossibilità di determinarne la direzione. E’ difficile mantenere la calma e ragionare quando l’udito è sottoposto

ad uno stress così grande e quando il cane è molto spaventato.

Sul problema animale si è ora innestato il già su richiamato fattore inquinamento, gli adoratori di Santa Barbara

tendono a minimizzare, ognuno porta acqua al suo mulino nel Nimby, ma è purtroppo per gli scettici decisamente

presente e scientificamente esatto. Nei tradizionali esplosivi troviamo metalli usati come propellenti e coloranti

come polveri di stronzio (rosso) bario (verde), rame (blu), alluminio e titanio (argento) e ferro (oro). Una ricerca

effettuata a Girona (in Spagna) dopo una festa popolare ha evidenziato come questi veleni rimangano nell’aria a

lungo. Due ore di fuochi d’artificio sono sufficienti per far persistere le polveri in atmosfera per quattro giorni. Gli

effetti di una intera notte sono, o dovrebbero essere, palesi anche ai più ostinati, Francesco Tanasi, segretario

nazionale del Codacons, afferma “il primo dell’anno nelle città si supera il limite di legge di 50 microgrammi al metro

cubo fissato per il PM10, con un valore, a seconda della città, da doppio a triplo rispetto alla media del periodo”.

Auspicare interventi sul fronte degli inquinanti e poi mettersi a sparare fuochi d’artificio è come andare in chiesa la

mattina di Natale e bestemmiare il pomeriggio alla partitella di calcio del proprio figlio.

Ma alla luce di questi dati è poi così fondamentale dover sparare botti? La questione non è capziosa, perché tanto a

mezzanotte oltre la metà dei festeggianti andrà a spedire un sms od un whatsapp al proprio amante

disinteressandosi totalmente del resto, se volete divertirvi recando meno fastidio al prossimo, osservate il vostro

vicino/a di posto. Se a mezzanotte si allontana con una scusa, soprattutto se lui è laureato (67%) ed ha un buon

reddito (72%) o se la lei in questione è laureata (64%) e lavora nei settori marketing, bancario o vendite, la fuga in

bagno non era dettata da prostata o cistite….

MAURIZIO DONINI