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Addio a 84 anni a Carletto Vittori

2047722-mennea_vAscoli Piceno: Se ne è andato ad 84 anni nella sua città Carletto Vittori. Tecnico federale di grandissimo prestigio e insuperate capacità tecnico-organizzative raggiunse la notorietà quale allenatore del grande e mai  compianto abbastanza Pietro Mennea. Fu infatti l’anno 1970 quello dell’incontro tra il velocista barlettano e il tecnico ascolano. Vittori aveva già dalla sua un prestigio enorme quale preparatore, ma il sodalizio con Mennea lo innalzò ancora di più nell’olimpo dei grandi tecnici dell’atletica mondiale. L’ultimo evento pubblico per Carletto Vittori è stata la consegna di un premio lo scorso 30 Novembre e in quell’occasione, a pochi giorni dal terremoto doping che aveva sconvolto l’atletica si era lasciato andare a giudizi molto duri e sconsolati. Vittori è stato tra l’altro lo scopritore di Fiasconaro e indissolubilmente legato ai successi straordinari dell’atletica italiana. Nemico giurato del doping non faceva mistero delle sue opinioni in proposito, rispetto agli ultimi deludenti risultati. Nato ad Ascoli Piceno il 10 marzo del 1931, si era affermato in gioventù come sprinter, arrivando a vestire la maglia azzurra per otto volte, tra il 1951 e il 1954 (nel 1952, anche la partecipazione ai Giochi di Helsinki); ma solo successivamente, a bordo pista, nel ruolo di allenatore, il professore contribui’ a scrivere pagine memorabili per la velocità italiana. L’approccio metodologico innovativo, il rigore applicativo, avevano bisogno di un interprete: il cerchio si chiuse all’inizio degli anni ’70, quando Vittori prese in mano il talento di Pietro Mennea, elevandolo all’ennesima potenza sportiva. Tanto crebbe Mennea sotto la guida di Vittori, tanto crebbe il prof nella sua conoscenza della materia, in un’evoluzione che rese entrambi pilastri di una vera e propria scuola italiana della velocità internazionalmente riconosciuta.