La riforma della P.A. è legge, ma serviranno 13 decreti attuativi
«Le norme sulla P.a. segnano un ulteriore tassello del lavoro di modernizzazione del Paese che sta andando avanti con ritmi inediti: mai abbiamo approvato tante riforme tutte insieme e potrei fare con una cantilena i provvedimenti attuati, perchè non era mai accaduto nella storia repubblicana». Lo ha detto il premier Matteo Renzi in conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Noi abbiamo ancora molta fame – ha aggiunto – e questo ci porta a dire che molte delle cose che dobbiamo realizzare saranno oggetto del lavoro dei prossimi mesi».
Freedom of information act. Renzi, parlando del provvedimento per garantire l’accesso a dati e documenti, ha spiegato che «Il Freedom of information act è uno dei grandi impegni presi con le primarie e avrà un decreto legislativo di attuazione nelle prossime settimane».
Tra le novità della riforma ci sono «obblighi come il silenzio assenso e una responsabilità delle proprie decisioni da parte del dipendente pubblico più secca», ha spiegato ancora il presidente del Consiglio, che ha poi sottolineato: «Noi non perdiamo tempo, entro il mese di settembre presenteremo all’attenzione del Cdm alcuni decreti» previsti dal ddl delega sulle Pubblica Amministrazione «partendo dal presupposto che l’Italia ha bisogno di più semplicità».
Riduzione delle partecipate. La riforma della P.A. prevede una «drastica riduzione delle società partecipate». Così il premier Matteo Renzi, confermando l’obiettivo «da 8.000 a 1.000», anche se spiega «pare che siano più di 8.000, numero magico fato da Cottarelli». Comunque, aggiunge,«non basta una norma per ridurre le partecipate ci deve essere un’iniziativa di soggetti pubblici e provati che intervengono su singole realtà».
Insomma, sottolinea il premier, «smettiamo di pensare che basti la norma per ridurre le partecipate». Serve, aggiunge, «la norma e un lavoro di assemblaggio e valorizzazione industriale». Poi, «è chiaro – spiega Renzi – che per un sindaco disfarsi di un proprio spazio di potere può avere senso solo se si efficentano i servizi». Comunque, evidenzia, se «i numeri della partecipate tendono all’infinito» adesso «noi abbiamo lo strumento normativo per tenere insieme la qualità del servizio e la riduzione delle poltrone».
Infine Renzi ha sottolineato che sul «taglio del tempo burocratico, 50% in meno», nel caso di «opere pubbliche, insediamenti produttivi e attività imprenditoriali rilevanti, ci impegniamo a presentare un bozza di discussione per il Parlamento nel mese di settembre».