Porto di Ancona, tutti contro la riforma Del Rio
ANCONA – Autorità portuale dorica a rischio con la riforma dei porti del ministro Delrio. La proposta di accorpamento delle 24 Autorità portuali che passerebbero a 8 macro coordinamenti, due per l’Adriatico, con l’unione di Ancona, Trieste e Venezia, preoccupa gli operatori del porto di Ancona che temono in particolare il dirottamento delle risorse accumulate con tasse e tariffe dall’Ap altrove e quindi il possibile rallentamento del progetto di sviluppo e di riassetto dell’arsenale.
«Che le Autortità portuali siano troppe – afferma l’agente marittimo Alessandro Archibugi – è un dato di fatto. Ma la riduzione prevista in questa riforma mi pare eccessiva. La principale preoccupazione riguarda i fondi dell’Autorità portuale, che sinora, grazie ai soldi messi insieme con l’incasso di tasse e tariffe, è riuscita a finanziare importanti interventi. Ma che fine faranno questi soldi se il piano Delrio diventerà operativo? Resteranno ad Ancona o verranno utilizzati per i progetti ritenuti prioritari all’interno della più ampia Autorità di bacino. Nella seconda ipotesi lo sviluppo dell’arsenale potrebbe subire uno stop».
Anche per Guido Giambuzzi, dell’agenzia Amatori, il principale timore è quello di perdere l’autonomia finanziaria. «Preoccupazione a cui si aggiunge – sostiene l’agente marittimo – l’apprensione per le sorti dei dipendenti dell’Autorità portuale». Se la riforma dovesse comunque passare Giambuzzi si augura che «lo scalo dorico riesca a mantenere tutte le sue funzioni. Tutti dunque contro l’ipotesi Delrio, Ravenna in testa con la levata di scudi. O meglio quasi tutti, perché il sindaco Mancinelli continua a restare in silenzio, mentre la battaglia vede d’accordo persino i candidati a governatore.
Si schierano contro il piano del ministro Ceriscioli (Pd), Spacca (Marche 2020, Ap, Dc, Fi) e Maggi (M5S). Con loro l’assessore regionale uscente Paola Giorgi, il capogruppo Fi in Consiglio comunale Daniele Berardinelli, la lista civica 60100, Confartigianato trasporti, l’associazione Italia Nostra e il Movimento 5 Stelle con la deputata Agostinelli e il capogruppo in Consiglio comunale Andrea Quattrini. E’ rivolta contro il progetto Delrio, nonostante il vicesegretario del Pd e presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani freni sulla proposta del ministro aprendo a scenari diversi. Di nuove ipotesi Serracchiani ne ha parlato sabato a Loreto con il presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri, rassicurandolo sulla provvisorietà del disegno Delrio.