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CASSA INTEGRAZIONE NELLE MARCHE

000cassaintegOltre due milioni di ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di febbraio nelle

Marche: 971 mila di CIG ordinaria, un milione di CIG straordinaria e 380 mila ore di cassa in

deroga.

E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’INPS ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.

Rispetto a febbraio 2014, le ore di CIG diminuiscono dell’ 11,8% per effetto delle riduzioni

registrate per la CIG straordinaria ed in deroga. La CIG ordinaria, invece, aumenta del 76% con

consistenti incrementi nei settori del mobile e della meccanica: nel mobile le ore di CIG ordinaria

quadruplicano tra gennaio e febbraio (98mila ore a febbraio) e nella meccanica raddoppiano

(515mila ore a febbraio).

Nei primi due mesi del 2015 sono stati richiesti e autorizzati complessivamente 5,6 milioni di ore

di CIG, circa il 40% in meno rispetto allo stesso periodo del 2014.

Osservando le singole tipologie di cassa integrazione per i primi due mesi del 2015 si rilevano le

seguenti tendenze:

− le ore di Cassa integrazione ordinaria sono pari a 1,5 milioni (-15,3% rispetto al 2014).

Nella maggior parte dei settori si osserva una riduzione tranne che nei comparti del mobile e

delle calzature dove gli incrementi sono considerevoli: rispettivamente +57,4% (128mila ore

nel 2015) e +158% (147mila ore nel 2015).

− le ore di Cassa integrazione straordinaria ammontano a 2 milioni (-45,6% rispetto al 2014),

con riduzioni in tutti i principali settori ad eccezione del calzaturiero in cui si osserva un

aumento del 23,5% (170mila ore nel 2015).

− Il ricorso alla Cassa integrazione in deroga è pari a quasi 2 milioni di ore (-44,8% rispetto al

2014), con riduzioni in tutti i principali settori.

− “La riduzione della Cig straordinaria e di quella in deroga segnala un utilizzo degli

ammortizzatori che si è spostato sull’ordinaria – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario

regionale Cgil Marche . Le cause legate alla riduzione della cig straordinaria sono dovute

ai provvedimenti del governo; anche su quella in deroga c’è stata riduzione per interventi

legislativi che ha limitato la possibilità per le piccole imprese di usufruirne. Tutto questo,

comunque, non significa che la crisi sia finita e che anzi occorrono ancora misure urgenti per

favorire l’occupazione da parte del governo e delle istituzioni locali”.

Ancona, marzo 2015