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Pesaro, bando della Prefettura per 150 nuovi profughi

000pesaroprofPESARO – In arrivo in primavera altri 150 profughi in provincia, la prefettura cerca nuove strutture. Le convenzioni scadranno a fine marzo. A quel punto per i 302 profughi attualmente ospitati in varie strutture d’accoglienza e hotel del capolugo e dei comuni provinciali, bisognerà trovare nuove sistemazioni. Ma si aggiungeranno altri rifugiati.

«In totale saranno 450», riferisce Pino Longobardi, che coordina l’arrivo e l’ospitalità di migranti per la cooperativa Labirinto. Proprio in vista della scadenza delle convenzioni e dell’arrivo di nuovi ospiti, la prefettura di Pesaro-Urbino ieri ha pubblicato sul proprio sito internet l’avviso per la selezione di operatori economici in grado di assicurare, nell’ambito provinciale, il servizio di prima accoglienza di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale presso centri ricettivi collettivi con capienza non inferiore a 10 posti e non superiore a 50 posti. Il servizio dovrà comprendere la fornitura di alloggio, vitto, gestione amministrativa degli ospiti, assistenza generica alla persona compresa la mediazione linguistica, l’informazione, il primo orientamento, l’assistenza alla formalizzazione della richiesta di protezione internazionale. E ancora la fornitura di biancheria e abbigliamento, prodotti per l’igiene, pocket money di euro 2,50 al giorno, una sorta di paghetta quotidiana per i profughi.
La Labirinto ha anche proposto di ottenere un terreno agricolo con un rudere dove i richiedenti asilo e over 40 italiani licenziati possano lavorare e coltivare la terra. Ma la loro permanenza in provincia non è sempre stata facile. Vedi il caso della tensione che si è creata a Fano, tanto che anche il prefetto Luigi Pizzi ha chiesto di abbassare i toni dopo che i commercianti del Lido avevano espresso preoccupazione per eventuali ripercussioni sulla stagione turistica legate alla presenza di 41 profughi all’Hotel Plaza. Ma il prefetto ha chiarito che la loro permanenza terminerà il 31 marzo, così come all’Hotel Principe di Pesaro, dove attualmente si trovano 31 rifugiati, alcuni dei quali sono stati assunti per lavorare nella struttura.