Garanzia Giovani un buco nero
Si allarga a macchia d’olio lo “scandalo ” di Garanzia Giovani. Dopo le nostre ripetute prese di posizione verso quello che abbiamo definito anzitempo un flop, oggi riteniamo ci sia molto altro. Non sappiamo se possono configurarsi in quello che è accaduto e sta accadendo reati, non spetta a noi definire la fattispecie dei fatti. Quello che ci preme sottolineare è l’aspetto politico, economico e sociale di garanzia Giovani. In primo luogo l’illusione creata in migliaia di ragazzi, disoccupati e scoraggiati da una situazione oltremodo precaria, con una congiuntura economica che non offre sbocchi. Far intravedere un percorso, anche solo di tirocinio e permettere loro di uscire di casa e sentirsi utili a qualcuno era già un risultato. Certo conta anche l’aspetto economico. E qui viene il bello in quanto nessuno sapeva e chi lo sapeva non lo ha detto che il tributo di 500 euro di Garanzia Giovani è al netto il 75%, in quanto soggetto a tassazione ordinaria. Come mai non si è potuto assoggettare alla no tax area per i soggetti più disagiati che non raggiungono un certo livello di reddito (8.000 euro)? Come mai sono finiti i fondi e solo alcuni Centri per l’impiego hanno avvisato i giovani e le aziende che in assenza di fondi il progetto non poteva andare avanti? Quanti saranno alla fine i tirocinanti che rimarranno senza contributo? I politici che hanno fatto a gara a salutare come un toccasana Garanzia Giovani facendo passerella ai vari appuntamenti di approfondimento indetti dalle associazioni di categoria, oggi non hanno nulla da dire? Il Ministero del Lavoro che oggi corre ai ripari con due decreti di modifica di Garanzia Giovani per migliorarne l’appetibilità, in particolare da parte delle aziende non avrebbe dovuto bloccare le operazioni sapendo che mancavano i fondi e che si sarebbe create false aspettative? Da giorni sollecitiamo interrogati e attendiamo risposte, non tanto per noi, quanto per le migliaia di giovani in attesa di una schiarita sul fronte del lavoro. Quanti si candidano alla guida di un Ente Pubblico o guidano un Ufficio Pubblico hanno il dovere di trasparenza e sincerità verso i cittadini. Dobbiamo aspettarci le stesse condizioni per il Job Acts, dato che il mittente è lo stesso?
ARES