CASSA INTEGRAZIONE NELLE MARCHE
Oltre sei milioni di ore di cassa integrazione richieste e autorizzate nel mese di novembre nelle
Marche: 894 mila di CIG ordinaria, 1 milione di CIG straordinaria e 4,1 milioni di ore di cassa in
deroga.
E’ quanto emerge dai dati resi noti dall’INPS ed elaborati dall’IRES CGIL Marche.
Rispetto a novembre 2013, le ore di CIG aumentano del 21,3%; aumenta soprattutto la CIG in
deroga mentre cala la CIG straordinaria.
Nei primi undici mesi dell’anno, sono stati richiesti e autorizzati complessivamente 45 milioni
di ore di CIG, inferiori ai valori dello stresso periodo del 2013 (-6,2%). Si tratta comunque di un
elevato numero di ore di CIG equivalenti al mancato lavoro di 32 mila lavoratori a tempo pieno.
Osservando le singole tipologie di cassa integrazione si rilevano le seguenti tendenze:
− le ore di Cassa integrazione ordinaria nel periodo gennaio-novembre sono pari a 7,7 milioni
e registrano una significativa diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-
51,4%), che interessa tutti i principali settori.
− le ore di Cassa integrazione straordinaria nei primi undici mesi del 2014 ammontano a
18,7 milioni, con una crescita notevole del 47,7% rispetto al 2013. Preoccupa in particolare
l’incremento della CIGS nel mobile (+79,8%), nella meccanica (+38%) e nel settore
calzaturiero (+30,5%).
− Il ricorso alla Cassa integrazione in deroga è pari a 18 milioni di ore, in calo rispetto
allo stesso periodo del 2013; una riduzione che, però, può essere determinata più dalle
incertezze normative e dalla mancanza di risorse che dall’effettiva necessità delle imprese.
“Anche i dati di novembre confermano le preoccupazioni per il quadro produttivo e soprattutto
occupazionale – dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche -; se proseguirà
questa tendenza, il 2014 si chiuderà con oltre 45 milioni di ore di cassa integrazione. Il
rafforzamento dell’utilizzo dello strumento di integrazione straordinaria sottolinea il carattere
strutturale della crisi e la sua profondità, non più gestibile con strumenti di natura ordinaria”. Per
Santarelli, “anche alla luce di questi dati, sarebbe meglio evitare toni trionfalistici sull’economia
marchigiana. La Cgil chiede da tempo un piano straordinario per l’occupazione, la riforma degli
ammortizzatori sociali universali, la cancellazione delle forme di lavoro precario e l’estensione
di diritti e delle tutele per tutti. Proposte semplici e concrete ma necessarie per ridare dignità al
mondo del lavoro”.